Tutto parla di Sofia Castelli. Anche le lavagnette dei bar, dove il suo nome è scritto accanto a un cuoricino. E poi i palloncini ai bordi delle strade e legati ai lampioni. Bianchi e rosa, "il suo colore preferito" ricordano le amiche, che in suo onore hanno scelto di indossare almeno un indumento di questa tinta. C’è pure un cartellone con tante farfalle di carta che volano accanto alle parole di Alda Merini: "Ma da queste profonde ferite usciranno farfalle libere. Ciao, Sofia". È il messaggio su un balcone a pochi metri dal sagrato della parrocchia San Giuliano di Cologno Monzese, punto d’approdo ieri mattina per centinaia di persone in occasione dei funerali della ventenne uccisa sabato 29 luglio, una settimana prima, dal suo ex fidanzato Zakaria Atqaoui.
La gente è talmente tanta che i posti in chiesa non bastano. Applauso all’arrivo della bara bianca coperta di rose rosa. Lacrime e abbracci per la famiglia straziata: il papà Diego, la mamma Daniela, il fratello minore. Al loro fianco altri parenti. "Questa famiglia e questa città hanno inciso nel cuore la mattina di sabato scorso, quando si fece buio su tutta la Terra", le frasi di don Angelo Zorloni, responsabile della comunità pastorale Carlo Acutis, che cita il Vangelo.
"Quando si è fatto improvvisamente, crudelmente buio nella vita di Sofia e della sua famiglia che amiamo. Dove il sole avrebbe dovuto brillare, l’estate dei 20 anni, si è fatto buio. Nel buio servono gli abbracci, le mani che si stringono, il calore dell’umanità che ci incoraggia a cercare la via". Poi il riferimento alla foto dell’alba pubblicata su Instagram da Sofia alle 5.58 di quella mattina, al rientro dalla serata in discoteca con le amiche. "Se scommettiamo – continua don Zorloni – su stili alti, segnati da amori limpidi, mai possessivi, allora l’alba spunta. I giovani sono i primi a poter intuire la verità possente e vivificante dell’amore. L’ha intuito Sofia, postando l’alba, quasi come un’eredità che ci lascia". Parole anche per Zakaria: "Supplichiamo Dio, che possa intuirlo anche chi ha alzato la mano su di lei. Ci rimane la fiducia, la speranza forte nell’abbraccio di Dio davanti a questa e a troppe altre tragedie simili".
La bara esce, è un altro momento di lacrime e abbracci sulle note di Lazza ("Rinasceremo insieme dalla cenere"), che Sofia amava. Poi i palloncini vengono liberati nel cielo e un fiume umano accompagna il feretro fino al cimitero. Tra i presenti alla cerimonia, la vicesindaca di Milano Anna Scavuzzo, il sindaco di Cologno Monzese Stefano Zanelli e il sindaco di Santa Maria Coghinas (Sassari), Pietro Carbini, il paese della nonna materna di Sofia dove i genitori della ragazza si trovavano quando hanno appreso la notizia. Moltissime le corone di fiori, tra cui quelle del dipartimento di Sociologia dell’università Bicocca, dove Sofia era studentessa, e dell’asilo in cui la ragazza si dava da fare accudendo i bambini: "Vola libera, Sofia".