NICOLA PALMA
Cronaca

Soldi e hotel per i permessi. Condannati agenti corrotti

Poliziotti accusati di aver preso tangenti per la regolarizzazione di stranieri. Risarciranno 45mila euro al Ministero dell’Interno per il danno d’immagine.

Soldi e hotel per i permessi. Condannati agenti corrotti

Soldi e hotel per i permessi. Condannati agenti corrotti

I permessi di soggiorno rilasciati in cambio di soldi. Il via libera alla licenza per il commercio di preziosi in cambio di cene, soggiorni in albergo e biglietti delle partite. Le ore di straordinario mai sostenute. Sono le accuse contestate a due ex assistenti capo del commissariato Centro, il quarantasettenne Luca M. e il cinquantunenne Stefano M., che tra il 2014 e il 2015 avrebbero trattato "in modo agevolato e in violazione delle procedure amministrative" alcune pratiche per la regolarizzazione di cittadini stranieri privi di requisiti. L’indagine si è conclusa nel maggio 2016 con l’arresto dei poliziotti, finiti ai domiciliari, e con il successivo rinvio a giudizio: a entrambi sono stati contestati i reati di corruzione e accesso abusivo a sistema informatico e telematico; inoltre, il quarantasettenne è stato accusato anche di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale, mentre il collega più anziano è finito alla sbarra pure per truffa aggravata. Il primo è stato condannato in abbreviato a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni, mentre il secondo ha patteggiato 3 anni, un mese e un giorno; entrambi sono stati anche interdetti dai pubblici uffici per 5 anni.

Ora per loro è arrivata anche la sentenza della Corte dei Conti, che li ha condannati a risarcire in solido il danno d’immagine che il loro comportamento ha arrecato al Ministero dell’Interno e alla Polizia di Stato. I pm contabili avevano chiesto che risarcissero la cifra di 90mila euro, pari al doppio dei guadagni indebitamente percepiti (45mila euro). Tuttavia, i legali hanno prodotto in udienza alcuni documenti a sostegno dell’ipotesi che alla fine le pratiche perfezionate siano state nettamente inferiori rispetto a quelle promesse o concordate con l’intermediario. Luca M., ad esempio, ha ammesso di aver effettivamente percepito "solo" 1.500 euro in due tranche e di aver usufruito di un cambio gomme auto, di un televisore 24 pollici e di una notte in un hotel di Lomazzo. Di conseguenza, i giudici hanno ritenuto di abbassare la cifra da versare a quota 45mila euro. Più i 923,20 euro che Stefano M. dovrà restituire per gli straordinari mai fatti.