
di Andrea Spinelli
Yes, sir. "Suonare alla Scala, uno dei teatri più importanti al mondo, universalmente considerato un tempio della musica è per me un grande onore" dice Paolo Conte commentando il più bramato "sì" dell’empireo del pop; quello che il 19 febbraio cala la sala del Piermarini nelle sue storie malate di provincia spalancando i cancelli di un mondo letterario straordinario, entrato di diritto tra i paesaggi emozionali della nostra vita.
"Per l’occasione realizzerò una scaletta speciale: credo proprio che sarà una bella sorpresa" anticipa l’Avvocato, che il 6 gennaio compie 86 anni, parlando di un sogno raggiunto dopo dieci anni di (garbata) insistenza.
Se la richiesta di Bob Dylan giace ancora nel cassetto, infatti, quello di Conte è il primo nome della canzone d’autore a trovare posto nel cartellone dei Concerti Straordinari della Scala, materializzando un miraggio rimasto tale finora per un’intera generazione di monumenti del pop, da Paul McCartney a Madonna, da Elton John a Bruce Springsteen.
"Sono sempre sensibile ai templi dell’arte in cui vengo ospitato, dai raccolti locali storici del jazz come il Blue Note di New York o il Ronnie Scott’s Jazz Club di Londra ai grandi auditori filarmonici come quello dei Berliner in Germania o il Teatro Filarmonico di Chicago" racconta l’autore di “Azzurro”, che fra i suoi palcoscenici preferiti annovera pure quelli del Barbican di Londra, del Carrè di Amsterdam, dell’Olympia e del Théâtre de la Ville di Parigi. E che alla Scala è stato preceduto da pochissime personalità provenienti da tradizioni diverse da quelle di opera e classica fra cui il pianista Keith Jarrett.
"Ovunque mi trovi, vado a caccia dei fantasmi degli artisti che hanno calcato quei palcoscenici e mi sento onorato" dice.
"Ogni volta che in Germania vengo ospitato nell’auditorium del leggendari Berliner, penso intensamente a Von Karajan, poi faccio un inchino alla memoria del grande direttore e comincio il mio concerto".
Alla Scala Conte sarà accompagnato da un ensemble orchestrale di undici musicisti: Nunzio Barbieri, Luca Enipeo e Daniele Dall’Omo alle chitarre, Lucio Caliendo, Luca Velotti e Claudio Chiara ai fiati, Daniele Di Gregorio alla ritmica, Francesca Gosio al violoncello, Massimo Pitzianti alla fisarmonica, Piergiorgio Rosso al violino, Jino Touche al contrabbasso.
Attiva da ieri, la prevendita ha già polverizzato i biglietti più abbordabili, lasciando qualche disponibilità solo tra quelli da 198 e 252 euro.