ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Sostegno, 32 maestri per 65 alunni. I genitori: diritto allo studio negato

Al comprensivo di Settimo il consiglio d’istituto e le famiglie scrivono a Ministeri, Regione e Comune

Sostegno, 32 maestri per 65 alunni. I genitori: diritto allo studio negato

Lo striscione di protesta appeso davanti all’istituto comprensivo frequentato su quattro plessi da 800 alunni: dei 65 disabili 39 sono gravi

Uno striscione di protesta appeso davanti alla scuola (purtroppo già distrutto dai vandali) con la scritta, “I.C. vuole andare a scuola, dateci gli insegnanti“. Lettere inviate all’ufficio scolastico Milano, ai ministri disabilità e welfare, a Regione Lombardia e al Comune per denunciare quello che succede nell’istituto comprensivo di Settimo Milanese e chiedere che venga rispettato il "diritto all’istruzione e inclusione degli alunni con disabilità". Qui, infatti, nella scuola dell’infanzia e nei tre plessi della primaria, frequentati da circa 800 bambini, ci sono 65 alunni con disabilità (39 dei quali con disabilità grave) ma sono stati assegnati solo 32 insegnanti di sostegno.

"È una situazione inaccettabile – dichiara Maria Procaccino, presidente del consiglio d’istituto –: con questi numeri non viene garantito il diritto allo studio e all’inclusione agli alunni con disabilità, soprattutto quelli che hanno una condizione certificata di disabilità grave. Ben 32 alunni, per caratteristiche comportamentali e di diagnosi, devono avere sempre un adulto dedicato a loro. Ma non è così. Tutte le famiglie stanno pagando per questa situazione, quelle degli alunni abili e di quelli non abili, qui parliamo di diritto allo studio e gli alunni sono tutti uguali senza distinzione alcuna". Una situazione purtroppo diffusa anche in altre scuole. Ma il consiglio d’istituto e le famiglie hanno deciso di mobilitarsi e condiviso il testo di una lettera inviata in modo ‘virale’ a tutte le istituzioni. Un tamtam via mail.

"Considerato che tutte le classi dell’istituto fanno il tempo pieno e che la maggior parte di questi bambini disabili frequenta per tutto il tempo la scuola a eccezione di qualche ora di terapia, le risorse assegnate non sono sufficienti nemmeno a coprire gli alunni più gravi, a discapito di altri che con un opportuno supporto potrebbero avere notevoli benefici nell’apprendimento – recita la lettera –. Questa grave mancanza sta generando problematiche non indifferenti a tutte le famiglie. Una scuola a metà che scuola è? Con insegnanti e dirigenti che si fanno in quattro per garantire l’impossibile senza le risorse adeguate".

Molte famiglie, come fanno da anni, sostengono i costi di educatori, terapisti, insegnanti di sostegno per il pomeriggio, ma non tutti possono. "Non dovrebbe funzionare così, anche il tempo scuola è fondamentale per i nostri figli", spiega una mamma. "La Costituzione dice che il diritto allo studio è gratuito per i primi otto anni, chi dice a quel bambino già in difficoltà che può andare a scuola solo due o tre ore al giorno perché la maestra che dovrebbe essere a lui dedicata non esiste ancora e comunque non ci sarà per tutto il tempo necessario?", continua la lettera.

Le famiglie chiedono la nomina in tempi brevi degli insegnanti mancanti, almeno 10 per arrivare ad averne 42 e garantire un minimo di sostegno. "Non saremo comunque a regime, è una vergogna se si pensa che stiamo parlando di bambini e quindi del futuro di tutti noi".