
Il progetto di accoglienza di Trezzano come esempio virtuoso. Il convegno che si è tenuto ieri ha messo in evidenza l’esigenza di strutturare piani di sostegno per le vittime di tratta. Ospite del sindaco Fabio Bottero, Francesca Nicodemi, avvocato che ha fatto il punto sull’identificazione delle vittime, tenendo presente lo stato di forte vulnerabilità. Dello stesso parere Daniela Di Capua, ex direttrice del Servizio Sprar, sistema di accoglienza, che ha evidenziato la necessità di stabilire un rapporto di fiducia con le vittime. Presente anche Matteo Biffoni, responsabile Anci Immigrazione e sindaco di Prato, e Franco Mirabelli. Contributo importante da parte del capo della Dda Alessandra Dolci che ha illustrato il protocollo operativo sulla tratta, evidenziando "l’esigenza di creare sinergie, ascoltare le vittime e indirizzarle, senza mai obbligarle, stabilendo un rapporto di fiducia che possa abbattere la paura, per consentire agli enti di intervenire". Tutti hanno sottolineato il buon esempio del progetto Sai (Sistema accoglienza integrazione) di Trezzano condotto dall’associazione Villa Amantea che propone percorsi per 68 minori stranieri non accompagnati e 13 donne adulte, tra le sedi di Trezzano, Buccinasco e Milano. Sedici le diverse nazionalità (Egitto per i minori, Nigeria per le donne). I ragazzi e le donne seguono corsi e vengono inseriti nel mondo del lavoro.Francesca Grillo