REDAZIONE MILANO

Sotto sequestro, ma senza sigilli. Gli studenti: "Qui non cambia nulla"

Si dicono fiduciosi i giovani universitari che alloggiano nel residence da 122 posti in via Lepontina. La linea del gestore Joivy: "Nessun coinvolgimento, andiamo avanti come affittuari dell’immobile".

Il residence di via Lepontina 4 all’angolo con via Valtellina

Il residence di via Lepontina 4 all’angolo con via Valtellina

"Sono tranquillo, ci è stato detto che per noi non cambierà nulla. Io, originario della Campania, sono studente di un master e resterò nella mia stanza singola con bagno". A parlare è uno dei giovani residenti dello studentato di via Lepontina 4, zona Farini, aperto la scorsa primavera e nato da una convenzione tra Comune di Milano e Green Stone Sicaf Spa, i cui due progetti sono al centro della nuova inchiesta urbanistica. Niente sigilli però allo studentato, abitato da 122 universitari, che pur sequestrato (perché secondo i pm "non conforme al Pgt") resta operativo. Ieri il viavai era quello di sempre. Nessun segnale di preoccupazione tra i ragazzi nel residence di 8 piani, al completo. "La doppia si paga 550 euro, non è facile trovare una sistemazione così in una zona centrale e ben servita dai mezzi pubblici", dice uno di loro. "Sto andando a lezione, frequento ingegneria aerospaziale – sottolinea un altro –. Tutto è identico a ieri".

Destino diverso invece per il cantiere a ridosso, in via Valtellina 38, del progetto “Scalo House“ (prevista la demolizione degli ex uffici e la realizzazione di due torri residenziali, con cambio quindi di destinazione d’uso), sequestrato giovedì – con sigilli – dalla Guardia di Finanza per presunti abusi edilizi. Se alla base – come contesta la Procura – ci sono conflitti d’interesse e opacità che hanno portato a 12 indagati tra costruttori, progettisti, funzionari e dirigenti comunali, nulla si contesta al gestore dello studentato, Joivy, piattaforma operativa a livello europeo, che offre soluzioni residenziali a breve, medio e lungo termine. "Joivy – spiega Giulio Limongelli, managing director – è conduttore dell’immobile, non coinvolto nell’inchiesta. Proseguiamo l’attività regolarmente". Offrendo tariffe convenzionate, "638 euro o 630 per le stanze singole e 550 al mese per le doppie. Ci sono anche 22 ragazzi che pagano un extra di 150 euro per le pulizie". Negli atti dell’inchiesta si legge che gli studenti potranno continuare ad alloggiare anche perché "il presunto introito della lottizzazione abusiva" poterebbe servire in futuro per eventuali risarcimenti. L’affitto continua a essere versato a Green Stone Sicaf. "Per noi – conclude Limongelli – non avendo ricevuto direttive diverse, resta tutto come prima".

Marianna Vazzana