di Alessandra Zanardi
Numeri corposi per le carceri lombarde, il cui livello di saturazione supera quella che dovrebbe essere la capienza massima. Sono 8.156 i detenuti in Lombardia, dei quali 382 donne e 7.774 uomini, a fronte di una capienza massima di 6.302 persone, con un sovraffollamento del 29,4%. Il 50% dei detenuti è tossicodipendente, più del 40% ha un’età compresa tra i 30 e i 44 anni e circa il 13% ha almeno due figli. Sono solo alcuni dei dati, riferiti al 2022, emersi durante la seduta della Commissione speciale "carceri" della Lombardia, alla quale hanno partecipato anche gli assessori regionali Elena Lucchini (Famiglia) e Simona Tironi (Istruzione).
Sempre in tema di cifre, in carico agli uffici di esecuzione penale esterna risultano nel complesso, a livello regionale, 16.766 persone. La maggior parte sono misure alternative alla detenzione (6.397), seguite dalle sanzioni di comunità (5.550) e dalla messa alla prova (4.139). Nell’area minori – che comprende 1.574 ragazzi affidati al servizio sociale “minorenni” della Lombardia, 589 dei quali under 18 – in 414 hanno ottenuto la messa alla prova e 112 sono stati beneficiari di misure alternative, sostitutive, di sicurezza o cautelari. Complessivamente, nel 2022, all’istituto penitenziario Beccaria sono entrati 196 tra minori e giovani adulti, con una permanenza media di 75,2 giorni. Uno sguardo alle risorse economiche a supporto del settore, che derivano da due canali di finanziamento: il Fondo sociale europeo (Fse) e la Cassa delle ammende. Nel periodo 2016-2022 ai 16,4 milioni di euro provenienti dal Fse si sono aggiunte 7,2 milioni di risorse regionali. Sono così stati attivati 35 progetti biennali che hanno coinvolto circa 20mila destinatari. Per quanto riguarda il 2023 e la programmazione 2021 - 2027, sono attivi 36 nuovi progetti finanziati da Regione Lombardia, che si concluderanno nel 2025. L’importo stanziato è pari a 8,6 milioni di euro, con il coinvolgimento di 332 enti rappresentativi di diverse aree di intervento (terzo settore, Comuni, Ats e Asst). Destinatari sono per il 62% adulti e per il 38% minori. Si tratta di progetti pensati per realizzare l’“inclusione attiva“: dal sostegno alla vulnerabilità al supporto alla famiglia e all’autonomia abitativa. Tra il 2020 e il 2022 sono stati attivati i Centri diurni nelle carceri di Cremona, Busto Arsizio, Bergamo, Como, Milano Opera, San Vittore, Bollate, Pavia, Brescia, Monza, Milano, Vigevano e al Beccaria.
"La Commissione carceri – osserva la presidente Alessia Villa – ha l’obiettivo di promuovere la formazione e l’istruzione dei detenuti ai fini del loro reinserimento nel mondo lavorativo e nella società, con la speranza di prevenire anche la recidiva".