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La sbarra divelta al pronto soccorso dell'Humanitas di Rozzano
Rozzano (Milano), 18 febbraio 2025 - Attimi di terrore all'ospedale Humanitas di Rozzano, dove un'auto lunedì sera è arrivata a tutta velocità sfondando la sbarra d’ingresso del Pronto soccorso.
A bordo, uno dei due uomini feriti nella sparatoria avvenuta nel campo rom di via Chiesa Rossa a Milano. Si tratta della sparatoria in cui sono rimasti feriti Marco e Kevin D., padre e figlio, rispettivamente di 58 e 29 anni. Il primo è stato trasportato all’Humanitas dai parenti, mentre il secondo è stato portato al San Paolo.
L’auto, dopo aver forzato l’ingresso, si è fermata bruscamente davanti alla postazione delle barelle. Poi urla, sangue e concitazione. “Abbiamo caricato la persona sulla barella e l'abbiamo portata dentro, mentre l’auto fuggiva via, sfondando anche la barriera d’uscita”, racconta un testimone.
Sono le 21:20 di lunedì sera quando lo stridore delle gomme rompe il silenzio. Un'auto a tutta velocità punta verso l’ingresso del Pronto soccorso. “Abbiamo sentito un forte botto, provocato dall’impatto contro la sbarra d’ingresso, poi una brusca frenata davanti alla postazione delle barelle”, racconta un soccorritore, che aveva appena trasportato un paziente ed era in area parcheggio in attesa di direttive. “Sono stati attimi di grande tensione e pericolo. Dall’auto è sceso un uomo, (Marco D. ndr), ferito e sanguinante, che urlava dicendo che gli avevano sparato e che suo figlio era stato ucciso. Lo abbiamo subito soccorso, caricato sulla barella e portato all’interno. Fortunatamente il Pronto soccorso non era molro affollato, ma chi era lì ha vissuto momenti di paura, proprio come noi”. “Abbiamo capito che era successo qualcosa di grave perché l’auto andava e veniva dall’Humanitas. - aggiunge il soccorritore - dalle urla si è capito che un’altra persona era stata portata al San Paolo. In seguito è emerso che non era deceduta, ma ferita nell’agguato avvenuto all’interno del campo di via Chiesa Rossa”.
Il modo in cui i parenti sono arrivati all’ospedale ha lasciato tutti senza parole. “È assurdo e inconcepibile: erano preoccupati per il ferito, ma entrare sfondando le barriere e poi ripartire a razzo, mettendo a rischio l’incolumità degli altri presenti, è da folli”. Poco dopo l’arrivo del ferito, sono arrivati anche i carabinieri che hanno ascoltato i parenti del ferito e la moglie. I carabinieri hanno presidiato la zona per evitare ulteriori problemi di ordine pubblico. Un’auto delle forze dell’ordine è rimasta in sosta con i lampeggianti accesi davanti all’ingresso dell’ospedale Humanitas fino a oltre mezzanotte.