
Colpito il dipendente cinese di una società di import-export del Varesotto . Il raid di due aggressori, poi fuggiti. Lui si è rifugiato in un locale in zona. In mano il sacchetto con gli avanzi della cena consumata in un ristorante.
di Marianna VazzanaMILANOL’agguato vicino al portone di casa, in via Marsala. Poi la reazione e il tentativo di fuga della vittima. Infine due colpi di pistola esplosi a 2 o 3 metri di distanza, che lo feriscono a collo e nuca. È appena scoccata la mezzanotte tra martedì e mercoledì quando Z. S., un uomo cinese di 42 anni, raggiunge uno dei locali di corso Garibaldi 104, a due passi, chiedendo aiuto. "I due aggressori – racconta un testimone – lo hanno inseguito fino a poco prima, per poi tornare indietro" in via Marsala e prendere direzioni diverse. Dileguandosi prima dell’arrivo della polizia che ora li sta cercando anche con l’aiuto dei filmati delle telecamere della zona.
Il ferito "era una maschera di sangue", fanno sapere i testimoni. "Non parlava ma era vigile". I proiettili lo hanno colpito superficialmente, alla nuca e al collo. È stato soccorso dagli operatori del 118 e poi all’ospedale Niguarda, dove è arrivato in codice rosso, ma è sempre stato cosciente e non è ritenuto in gravi condizioni. I frammenti delle ogive (calibro 9 corto) sono stati subito rimossi. Poi in ospedale è stato medicato ed è rimasto in osservazione.
Al momento emerge che i due malviventi abbiano atteso il quarantaduenne sotto casa, in via Marsala, attaccandolo mentre rientrava dopo una cena al ristorante con un amico (in mano teneva solo una doggy bag con gli avanzi di cibo). I due avevano i volti parzialmente travisati da cappellini. Uno lo avrebbe preso per il collo, cercando di bloccarlo. Il quarantaduenne a quel punto sarebbe caduto, riuscendo però a rialzarsi, a divincolarsi e a fuggire verso corso Garibaldi. Ma non ha fatto in tempo a girare l’angolo, perché è stato raggiunto dai proiettili esplosi a distanza ravvicinata – sempre in via Marsala, all’angolo con corso Garibaldi – da uno dei due malviventi che nel frattempo lo inseguivano. Poi ha raggiunto il locale “Chinese box“ in corso Garibaldi 104, in quel momento pieno di clienti seduti ai tavoli, dove è stato subito soccorso. E qualche metro prima, i due, che ancora lo tallonavano, sono tornati indietro.
Cosa c’è dietro l’agguato? Non gli è stato portato via nulla. E, se si fosse trattato di un tentativo di rapina, perché sparargli mentre fuggiva? L’ipotesi è che sia stata piuttosto un’aggressione mirata a lui, per motivi ancora oscuri. Sono in corso le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile, diretti da Alfonso Iadevaia, per chiarire tutti i contorni della vicenda.
Alle Volanti intervenute in corso Garibaldi, il quarantaduenne, incensurato, ha riferito di non conoscere i suoi aggressori e ha spiegato di lavorare come dipendente per un’azienda del Varesotto, occupandosi di import ed export di cosmetici. Ieri in corso Garibaldi "era una serata abbastanza tranquilla – fanno sapere alcuni commercianti –, in questo tratto di corso Garibaldi, tra via Marsala e largo La Foppa, ci saranno state un centinaio di persone, tra chi passeggiava e chi era nei locali. In via Marsala invece era tutto deserto. Purtroppo le traverse sono prese di mira dai malintenzionati, perché dopo una certa ora il passaggio si azzera". E se ieri, almeno per quanto risulta al momento, i banditi non puntavano a contanti, così non era stato lo scorso 21 dicembre, quando un connazionale era stato vittima di una rapina. In quel caso il bersaglio era stato un commerciante cinese di 41 anni, con un’attività nella zona di via Paolo Sarpi, aggredito da due banditi nell’androne del suo palazzo in via in via Sonnino, a due passi da piazzale Accursio. I due erano riusciti a fuggire con il bottino: uno zaino con dentro 10mila euro, l’incasso di più giornate lavorative. Quella sera i due lo avevano colto di sorpresa nell’atrio del suo condominio strappandogli lo zaino che portava in spalla. E quando l’uomo ha reagito per riprenderselo, inseguendoli in strada, è stato colpito alla testa con il calcio di una pistola che uno dei due teneva in pugno e dalla quale è partito un colpo che per fortuna non ha ferito nessuno. Il commerciante, rimasto sempre cosciente, era stato trasportato in codice giallo all’ospedale Fatebenefratelli per una piccola frattura cranica causata dalla botta in testa.