ANDREA GIANNI e NICOLA PALMA
Cronaca

Dal coltello agli spari letali: il folle raid di Jerry

L'agente aggredito l’ha colpito per difendersi. Via all’inchiesta, ma la dinamica sulla morte sembra chiara

I rilievi in via Sulmona a Milano

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Milano, 24 febbraio 2021 - La segnalazione al 112 arriva qualche minuto dopo la mezzanotte di ieri: i residenti parlano di un uomo armato che ha appena aggredito due persone, prima un passante e poi un rider. Lo conoscono tutti, in via Sulmona 23, tra Corvetto e l’Ortomercato: è il filippino Jerry Dimaculangan, precedenti per spaccio di shaboo e maltrattamenti in famiglia, un matrimonio naufragato di recente e una vita sempre più ai margini, a rischio sfratto e con un giaciglio in uno scantinato. La prima Volante,  la Forlanini secondo turno, si ferma davanti all’ingresso dello stabile: l’uomo non c’è, ma un abitante del palazzo ne illumina con una torcia il nascondiglio, dietro una siepe. In quel momento, scatta l’aggressione: Dimaculangan esce all’improvviso impugnando un grosso coltello da cucina; i poliziotti cercano di frenarne l’incedere con i manganelli, ma quei colpi non sortiscono alcun effetto. Uno degli agenti, il capopattuglia di 36 anni, minacciato con la lama, indietreggia, perde l’equilibrio e cade a terra per due volte, battendo la testa sull’asfalto; sarà il collega a proteggerlo in qualche modo dal filippino, che continua a brandire il coltello cercando di colpire alla figura. Sono attimi drammatici. Arriva la seconda Volante, la Monforte secondo turno, che inchioda sull’altro lato della carreggiata. A quel punto, Dimaculangan cambia bersaglio e si dirige verso l’altro equipaggio, puntando in particolare un agente di 23 anni col chiaro obiettivo di accoltellarlo. Il giovane poliziotto estrae l’arma d’ordinanza e camminando all’indietro spara un primo colpo intimidatorio che si conficca nella ruota posteriore sinistra della Volante Forlanini. L’aggressore non arretra, e l’agente spara ancora: due colpi vanno a segno, all’addome e all’anca destra. Dimaculangan piomba a terra, vicino alla rotonda che porta in via Varsavia: i sanitari del 118 proveranno a rianimarlo a lungo, ma all’una constatano il decesso del filippino, che oggi avrebbe compiuto 49 anni. Poco dopo, via Sulmona si popola di altri investigatori: dal capo dell’Upg Giuseppe Schettino agli esperti della Scientifica in tuta bianca, fino al dirigente della Squadra mobile Marco Calì, cui sono affidate le indagini sull’accaduto. Diversi testimoni confermano la dinamica raccontata dai poliziotti coinvolti; e almeno un residente avrebbe ripreso parte della scena, fornendo alla polizia il filmato girato col suo smartphone. Nel frattempo, il trentaseienne ferito alla testa e il ventitreenne che ha sparato, in stato di choc, vengono portati al pronto soccorso del Policlinico: verranno dimessi rispettivamente con 7 e 5 giorni di prognosi. Sul posto arriva anche il pm di turno Paolo Storari, che nelle prossime ore aprirà un fascicolo sulla morte di Dimaculangan: con ogni probabilità, saranno anche necessarie iscrizioni tecniche e a garanzia per effettuare l’esame autoptico sul cadavere, anche se il quadro emerso già nei primi minuti è piuttosto chiaro. L’agente ha sparato per reagire al pericolo creato da quell’uomo, che l’ha aggredito con un coltello e che prima aveva fatto lo stesso con il collega (che non avrebbe utilizzato l’arma di ordinanza per non rischiare di colpire le abitazioni vicine) e con due passanti.