
Maria
Mirarchi*
Miracolo a Milano: la Madonna del Sasso. Se vi trovate a passeggiare nel quartiere Navigli, provate a inoltrarvi in via Magolfa. All’inizio tutto vi sembrerà normale ma poi, improvvisamente, al civico 13 vi apparirà una scena d’altri tempi, romantica la definirei. Osserverete dubbiosi un edificio attaccato alle abitazioni chiedendovi se è una casa o una chiesa. Ha il portone sovrastato da un arco a sesto acuto, così come la finestra poco più in alto e su una parete sporge un balconcino e infine vedrete il campanile. E’ la Chiesa degli Spazzacamini nota anche come la Chiesa della Madonna del Sasso o ancora del Sangue. Si narra che intorno al 1500, un gruppo si spazzacamini immigrati a Milano dal Re in Piemonte (Val Vigezzo), costruì questa chiesetta per pregare tutti insieme la Madonna del loro paese natio e sentirsi più vicini alla fine della giornata. Si racconta che nel loro paese, un abitante di nome Giovanni Zucono, detto “Zuccone”, il 29 aprile 1949, lanciò un sasso contro l’affresco della Madonna che allatta il bambino, detta la Madonna del Latte, ira scatenata per la perdita al gioco della “Piodella”. Dopo la sassata durante la notte il dipinto iniziò a sanguinare e continuò per 20 giorni: nasce da qui il nome della Madonna del Sasso o Sangue. Tale miracolo fu ufficialmente documentato.
Quella degli spazzacamini è una storia di grande povertà perché venivano impiegati molti bambini per tale lavoro. La loro età si aggirava tra i 6 e i 12 anni, il loro lavoro era del tutto manuale e consisteva nel grattare la fuliggine che poi veniva raccolta e portata nella vicina via Argelati per essere venduta e utilizzata per la conciatura delle pelli.
*Architetto