Milano - Boe dentate che danzano in sincronia per intercettare bottiglie e altri rifiuti nella Martesana. Sono i nuovi “angeli” del Naviglio. Sarà attiva da mercoledì una speciale barriera che consentirà di fermare i rifiuti plastici che navigano in superficie. A progettarla River Cleaning, azienda veneta fondata quattro anni fa da Vanni Covolo per combattere l’inquinamento nei corsi d’acqua. Come? Tramite un sistema semplice ma rivoluzionario. A decidere di importarlo sotto la Madonnina è stato Luca Basellini, 45 anni, socio (con Nicola Maggi e Stefano Pozzi) del locale milanese Buttiga Beer Room di via Melchiorre Gioia e del birrificio collegato di Piacenza. Basellini si occupa della parte amministrativa ma ha "un cuore che batte forte per la natura: ho passato l’infanzia accanto ai fiumi. Ad accendermi la lampadina è stata sei mesi fa lettura di un articolo su una rivista ambientalista a proposito un’azienda italiana che aveva brevettato un metodo efficace per pulire i fiumi. Il giorno dopo ho subito contattato Vanni Covolo. Lui all’inizio era un po’ titubante, avendo speso un sacco di soldi per la sua startup. Io ero sicuro che a Milano il suo progetto avrebbe suscitato finalmente interesse. Presentandolo al Consiglio di zona e in Comune infatti abbiamo registrato solo entusiasmo. Così abbiamo unito le forze per salvare il naviglio", spiega Basellini.
Nel canale della Martesana – come in Darsena - la gente ha la cattiva abitudine di scaraventare bicchieri, bottiglie e tanta plastica. "Un gesto incivile che si fa con estrema leggerezza perché i rifiuti vengono subito trasportati dalla corrente e dopo pochi minuti non li si vede più. Così non ci si rende conto dei danni che procura all’ambiente", riflette Basellini. A fare da spazzino dell’acqua il sistema modulare di barriere intelligenti di River Cleaning che "funziona come una serie di boe rotanti, una catena di ingranaggi che intercettanno detriti galleggianti spostandoli dall’una dall’altra fino al punto di raccolta al lato del corso d’acqua", ha spiegato Vanni Covolo, ceo di River Cleaning. I dispositivi galleggianti ruotano col flusso della corrente e, posizionati diagonalmente, riescono ad intercettare la spazzatura galleggiante che costituisce l’85% di quella che finisce in acqua. Ottenuto giusto ieri l’ok dal Comune di Milano, come dal Consorzio Est Ticino Villoresi, il cronoprogramma può partire velocemente: "Nel weekend inizierà l’installazione del progetto prototipo che sarà azionato mercoledì. L’impianto definitivo dovrebbe essere installato a novembre, dopo l’asciutta. Noi siamo pronti a investire decine di migliaia di euro per la fase due, oltre a lanciare un crowdfunding coinvolgendo tutta la nostra comunità".
Il sistema è pienamente ecosostenibile. Flora e fauna non sono messi in pericolo. Non solo: la barriera è penetrabile. Come per magia le imbarcazioni riescono a passare spostando i moduli che in seguito si allineano nuovamente da soli. E in tempi di ristrettezze energetiche giova sapere che si alimenta in modo autonomo sfruttando la forza dell’acqua. Di più: le boe, stampate in 3D da materiale riciclato, sono in grado di generare elettricità tramite la rotazione e di accumularla in una batteria.