Milano, 31 gennaio 2025 – Andrea Piscina, il 25enne ex speaker radiofonico arrestato lo scorso giugno a Milano per produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale, e condannato in primo grado a sei anni di carcere, merita le attenuanti generiche per il "genuino senso di colpa" che ha maturato nei confronti delle vittime. È quanto si legge nelle motivazioni del giudice di Milano Roberto Crepaldi.
Nel provvedimento si sottolinea il valore delle lettere di scuse rivolte dall'imputato alle persone offese e alle dichiarazioni spontanee rese in aula dove "a più riprese ha rimarcato la profonda sofferenza per il dolore inferto alle giovani vittime". Se negli atti emerge anche la difficoltà di accettare la propria sfera privata, il giudice ravvisa "la consapevolezza manifestata dal Piscina in ordine al disvalore sociale delle proprie condotte" e la "genuina resipiscenza mostrata dall'imputato che si è impegnato, sin dall'esecuzione della custodia cautelare in carcere, nella proattiva partecipazione a percorsi terapeutici mirati per il trattamento di sex offenders".
L'aiuto psicologico di cui ha potuto e continua a beneficiare, "ha condotto l'imputato a maturare quasi una sensazione di sollievo rispetto alla restrizione della libertà personale che lo ha colpito, sensazione questa plasticamente rappresentata dall'affermazione che Piscina ha rivolto al padre al momento dell'esecuzione della misura cautelare, ovvero quella di essere finalmente 'libero'" si legge nelle motivazioni.
"Ebbene, il genuino senso di colpa manifestato rispetto alle azioni perpetrate e la positiva adesione alle iniziative terapeutiche predisposte paiono essere una chiave di accesso fondamentale alla rieducazione cui è preposta la pena". Da ultimo, ai fini della motivazione della concessione delle attenuanti generiche, bisogna sottolineare - conclude il giudice - che l'ex speaker radiofonico ha risarcito le due vittime e ha devoluto una cifra simbolica a un'associazione "manifestando con un gesto non insignificante il proprio desiderio di ristorare almeno in parte la sofferenza provocata".