FEDERICO MAGNI
Cronaca

Conclusa la spedizione femminile del K2: le alpiniste tornano a casa e rinunciano alla vetta

La cordata italo-pakistana era partita in giugno per il Pakistan ma hanno dovuto affrontare un meteo avverso e tante difficoltà

La spedizione tutta al femminile del CAI alla conquista della vetta del K2

La spedizione tutta al femminile del CAI alla conquista della vetta del K2

Milano, 9 agosto 2024 – Con il tentativo di Silvia Loreggian e Federica Mingolla e la rinuncia alla vetta del K2 si è conclusa la spedizione organizzata dal Cai per i settant’anni della “prima” sulla montagna di 8.611 metri. Nel 1954 la cordata composta da Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, grazie all’ossigeno trasportato a ottomila metri da Walter Bonatti e dall’hunza Amir Mahdi, riuscirono a raggiungere la vetta.

il teNel 2024 ci ha provato una cordata interamente costituita da alpiniste. Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini e la dottoressa Lorenza Pratali sono partite in giugno per il Pakistan dove si sono unite alle colleghe pakistane Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim.

L’obiettivo della spedizione

L’obiettivo della spedizione del Club alpino italiano era quello di salire la via percorsa dalla spedizione organizzata 70 anni fa da Ardito Desio lungo lo Sperone Abruzzi. Un sogno per pochi eletti, quello del K2, che in questa stagione si è rivelato fin da subito come un osso bello duro. Passati i primi giorni una meteo inclemente ha lasciato ben poco spazio di manovra alle alpiniste che, sfruttando le poche finestre di meteo stabile.

Terminata la fase di acclimatazione, resa difficile dalle condizioni meteo, le alpiniste si sono preparate al tentativo di vetta in una finestra di tre giorni, tra il 27 e il 29 luglio. Intorno alle 19 locali del 26 luglio Silvia Loreggian e Federica Mingolla, insieme ai due italiani Marco Majori e Federico Secchi, lasciano il campo base.

Le difficoltà della spedizione

L’obiettivo è tentare la vetta del K2. Primo step è il raggiungimento del campo 2, dove si fermano per qualche ora, per poi proseguire verso il terzo campo. Dopo una lunga marcia, intorno alle 5.30 locali, il gruppo raggiunge i 6650 metri di campo 2. Qui, un’altra breve pausa, quindi si prosegue fino a campo 3 dove la stanchezza ha prevalso facendo scegliere al gruppo di fermarsi a riposare. Posticipata alla mattina successiva la salita all’ultimo campo si preparano a trascorrere la notte carichi di positività.

Al mattino il senso di affaticamento si è fatto però sentire in modo ancora più acuto da parte delle nostre due alpiniste, nonostante questo Silvia Loreggian ha provato a proseguire oltre il campo trovandosi però poi costretta a fare dietrofront. Sia lei, che Federica Mingolla, hanno quindi deciso di ritornare sui loro passi rinunciando al tentativo di vetta, a causa di alcuni problemi legati anche allo scarso acclimatamento. I loro compagni di salita, Majori e Secchi, hanno invece proseguito verso l’alto. Pochi giorni dopo il rientro al campo base di Loreggian e Mingolla, la spedizione si è preparata a lasciare il campo, voltando le spalle alla piramide del K2 per iniziare la lunga marcia di rientro attraverso il ghiacciaio Baltoro. La montagna porta con sé tanti insegnamenti, ma non sempre consente il privilegio della vetta. «Non abbiamo raggiunto la cima del K2 - scrive Anna Torretta sui suoi canali social - ma la montagna ci ha insegnato il valore più grande: quello dell’amicizia».