
Lacchiarella, un cantiere fermo da quattro anni e la protesta dei residenti
L’arresto di Lorenzo Sbraccia, imprenditore e immobiliarista romano fondatore della società Fenice spa, arrestato all’alba di lunedì, contribuisce almeno in parte a chiarire l’anomala querelle esplosa all’inizio dell’estate del 2023 quando si interruppero i rapporti con la società G&G costruzioni Srl, subappaltatore unico per 13 cantieri tra Milano e provincia per un valore complessivo delle opere pari a circa 192 milioni (156 per i soli cantieri di via dei Pini 4, 6 e 7 a Pieve Emanuele).
L’azienda G&G avrebbe, quindi, bloccato i lavori e depositato due ricorsi per decreti ingiuntivi da 35 milioni di euro. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, Sbraccia avrebbe deciso di interrompere i pagamenti a stato di avanzamento lavori del suo appaltatore. È stato allora che Sbraccia si sarebbe rivolto a Carmine Gallo, l’ex super poliziotto ai vertici di Equalize, chiedendo di trovare un "mediatore" che costringesse la società a sedersi al "tavolo di trattativa" e accettare una cifra "di gran lunga inferiore", pari cioè a 8 milioni di euro.

Da allora è cominciato il vero e proprio calvario per gli inquilini dei cantieri in mano alla Fenice. Inaugurati a fine luglio del 2021, i lavori dovevano terminare entro nove mesi, ma invece sono andati avanti a singhiozzo per essere poi bloccati definitivamente con la querelle giudiziaria.
La Fenice benefit, inizialmente una Srl, poi divenuta Spa e infine diventata Sbr (Società a responsabilità limitata con unico socio) ha letteralmente abbandonato i cantieri fra continue promesse che i lavori sarebbero stati terminati e con numerose assemblee condominiali.
Una bomba sociale che interessa - solo per quanto riguarda Pieve Emanuele - oltre mille famiglie (cantieri di via Romea e via Mascagni) e due palazzine di Lacchiarella. A gennaio di quest’anno, Fenice ha deciso di cedere il contratto ad una nuova società, la Macos Srl, che ha ripreso a fare i lavori. I cantieri in via dei Pini 4, 6 e 7 sono finalmente ripartiti. All’opposto, quello di via Mascagni e quello di Lacchiarella sono al palo. Il rischio che a rimetterci siano i proprietari di casa è alto a Lacchiarella e anche in via Mascagni. Mentre per via dei Pini si naviga a vista, anche se la nuova società ha messo in campo un esercito di operai per cercare di terminare i lavori entro fine anno.