
Gli spinosauri, le creature più grandi del Cretaceo, misuravano tra 16 e 18 metri e pesava
Gli spinosauri, le creature più grandi del Cretaceo (lunghi fra i 16 e i 18 metri, pesanti fra le 7 e le 9 tonnellate), erano dinosauri acquatici. Cristiano Dal Sasso, paleontologo del Museo di Storia naturale di Milano, che a questa incredibile specie ha dedicato studi e scoperte eccezionali (una ricostruzione è esposta dal 2009 ai Giardini pubblici Indro Montanelli), lo aveva in fondo sempre sostenuto. Ora però ci sono anche le prove definitive. E arrivano dalle ossa.
Un team internazionale di paleontologi, tra cui spiccano gli italiani Matteo Fabbri (Field Museum di Chicago), Cristiano Dal Sasso appunto, Simone Maganuco e Marco Auditore (collaboratori del Museo di Storia naturale di Milano) e Gabriele Bindellini (Università degli Studi di Milano), ha scoperto – e pubblica oggi su Nature – che le ossa degli spinosauri erano tra le più dense e compatte di tutto il regno animale. Una zavorra naturale, che consentiva facili immersioni e dunque indica che questi dinosauri, ben diversamente dagli altri, avevano uno stile di vita prevalentemente acquatico. Lo studio si è svolto nei laboratori e nelle collezioni dei musei naturalistici di mezzo mondo, sezionando e osservando al microscopio le ossa di rettili, mammiferi e uccelli, sia fossili che attuali. Così si è scoperto che maggiore è la densità del tessuto osseo, più un animale è adattato a vivere e nutrirsi in acqua.
Ai due estremi ci sono i rettili volanti (pterosauri) insieme agli uccelli, che possiedono ossa cave e leggerissime per volare, e gli spinosauri, che insieme a molti rettili marini, cetacei e ippopotami hanno ossa quasi piene, con una cavità midollare strettissima o addirittura assente. Anche se i loro corpi sono di forma molto diversa e non per forza idrodinamica. "Tra le specie incluse nella famiglia degli spinosauridi la densità delle ossa varia, suggerendo che Spinosaurus e Baryonyx cacciavano le prede soprattutto in acqua, mentre Suchomimus stava più a terra", puntualizza Matteo Fabbri, primo autore dell’articolo di Nature . "Ce ne siamo accorti per la prima volta osservando uno spinosauro ormai famoso. Estraendo le sue ossa dalle sabbie del Sahara, in Marocco, avevo notato che all’interno erano compatte, senza cavità. Ma ora abbiamo conferma dai confronti fatti con centinaia di animali estinti e viventi", ricorda Cristiano Dal Sasso. "L’aver trovato ossa compatte anche in Baryonyx , che a differenza di Spinosaurus non aveva ancora evoluto particolari caratteristiche fisiche per il nuoto, è stata la prova che l’acquisizione di uno scheletro più denso ha rappresentato il primo passo per la conquista dell’acqua, anche nei dinosauri", dice Simone Maganuco.
"La densità e la compattezza delle ossa vanno a integrare un insieme di caratteristiche che ormai lasciano pochi dubbi sullo stile di vita di Spinosaurus , tra le quali piccole zampe posteriori con piedi palmati e una coda che era a tutti gli effetti una pinna", aggiunge Marco Auditore. "I dati indicano che gli adattamenti alla vita anfibia comparvero negli spinosauridi all’inizio del Cretaceo, tra 145 e 100 milioni di anni fa, differenziandoli dai grandi dinosauri carnivori terrestri già nel Giurassico", conclude Gabriele Bindellini. Insomma, sul conto del concorrente del Tyrannosaurus Rex (basti vedere il film Jurassic Park III) ci sono sempre cose nuove da scoprire.