Milano – Le ricerche del network delle cyber-spie si era allargata all’estero, dove la piattaforma Beyond, aggregatore di informazioni, era collegata a due server centrali, uno situato a Londra e l’altro in Lituania. È Nunzio Samuele Calamucci, mente tecnologica del gruppo, che, intercettato diceva: “Ho fatto delle unità di back-up, una nella sede di Londra che abbiamo e un altro in Lituania”. Le ultime indagini hanno poi accertato che a Londra era stata costituita una società “clone” di quella milanese, ossia la Equalize Ltd. Il piano era quello di dossierare facoltosi stranieri con interessi economici in Italia, in particolare cittadini russi, tra cui un “noto oligarca”.
Gli obiettivi erano: alimentare una rete per realizzare prelievi di dati sensibili basata all’estero per cercare di aggirare i controlli, in più l’ipotesi di una vendita delle informazioni ad “agenzie straniere”. Sono i temi centrali sui quali lavoreranno gli investigatori della Dda di Milano, guidata da Marcello Viola e Alessandra Dolci. Intanto l’indagine, coordinata dal pm Francesco De Tommasi e condotta dal Nucleo investigativo di Varese, ha portato al sequestro di server in Lituania e in Inghilterra. A Londra agisce, stando alle carte della inchiesta della Dda, un gruppo di “ragazzi”, così chiamati nelle conversazioni, e “coordinati” da tale “Monica”, ancora da identificare con certezza, che si occuperebbe di “accessi diretti” allo Sdi delle forze dell’ordine.
Nel gennaio 2023 Calamucci parla con Massimiliano Camponovo di una “applicazione per la traduzione simultanea della lingua russa”, che gli “consentirebbe di realizzare un report relativo alla presenza di alcuni asset economici russi in Europa”. Anche nel giugno 2023 si parla di accertamenti su un “russo”. I pm scrivono, però, che non hanno trovato riscontri sulla sua identità, se non “una vicenda” che vede coinvolti Victor Kharitonin - magnate russo vicino al governo di Mosca, attivo nel settore farmaceutico, socio di Roman Abramovic, proprietario di “El Camineto” di Cortina gestito da una società di Flavio Briatore - e Alexandrovich Toporov, magnate kazako proprietario dell’hotel Savoia a Cortina, che lavora nel campo immobiliare. Infine, risultano agli atti, accessi abusivi, alle banche dati Sdi e Punto Fisco su Vladimir Tsyganov e Oxana Bondarenko, titolare di una serie di showroom in Russia. Sempre nel 2023 il “gruppo” fabbrica dossier su larga scala, ma l’ex super poliziotto Carmine Gallo teme che vengano scoperte le “tracce” delle “attività criminali” a livello informatico.
La funzione estera di vigilanza sulla rete informatica di “Heineken Italia”, si legge negli atti della Dda, “si è accorta, infatti, dell’installazione del tools d’intercettazione sulla propria rete informatica, rilevandola come un attacco alla sicurezza dell’infrastruttura”. Così tra fine anno e gennaio, il “gruppo di via Pattari 6”, dove ha sede, a due passi del Duomo, la Equalize di Enrico Pazzali e amministrata da Gallo, è “freneticamente impegnato” nella “distruzione” delle “tracce”. Ci sono chat di telegram e altra messaggistica da cancellare, ma soprattutto c’è una “mole immensa” di informazioni riservate, tirate fuori “bucando” le più importanti banche dati nazionali, da trasferire altrove e da distruggere solo in casi estremi.