ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Stadio del Milan a San Donato, rigettato il ricorso del Wwf

Secondo il Tribunale civile, è prematuro affermare che il progetto dei rossoneri rappresenti un danno naturalistico per l’area San Francesco

SAN DONATO - INSTALLAZIONE RECINZIONE AREA STADIO

Installazione della recinzione dell'area stadio

San Donato Milanese (Milano) – 20 ottobre 2024 – Stadio del Milan, rigettato il ricorso del Wwf. Il Tribunale civile di Milano ha respinto il ricorso degli ambientalisti contro Sportlifecity-Milan e il Comune di San Donato, ricorso col quale si chiedeva di verificare, attraverso un accertamento preventivo, se l'area San Francesco sia tecnicamente 'un bosco', con tutte le tutele del caso di fronte all’eventuale costruzione di un’arena da 70mila posti ad opera ai rossoneri.

Le motivazione del giudice

In sostanza, la giudice Serena Nicotra scrive nel provvedimento che il progetto dello stadio è ancora in uno stato embrionale e, al momento, l'ipotesi di un danneggiamento della zona attraverso un intervento invasivo come può essere la costruzione di uno stadio è prematura. "È pacifico che non è stato emesso alcun provvedimento autorizzativo o di approvazione del progetto presentato dalla società e che, nell'ambito del procedimento amministrativo preordinato all'approvazione, è stato appena avviato il procedimento di Valutazione Ambientale Strategica, diretto a verificare l'impatto ambientale dell'opera - argomenta Nicotra, spiegando perché non ricorrano i presupposti dell'"attualità e della concretezza" per l'accertamento sulla natura di bosco -. In questo quadro la mera presentazione di un progetto d’intervento da parte dell'interessato e l'apertura del procedimento amministrativo diretto alla sua valutazione, anche attraverso un'istruttoria che dovrà tenere conto di natura e destinazione delle aree e dei contributi che verranno acquisiti dagli enti e dai privati interessati, rende al momento meramente ipotetica ed eventuale la prospettata alterazione dello stato del bene".

Ambientalisti di nuovo all’attacco

L'area San Francesco è una zona umida sede di una grande biodiversità, riferisce la sezione locale del Wwf, con uccelli acquatici, volpi e ricci. Le prime preoccupazioni degli ambientalisti erano emerse a giugno, dopo che notizie di stampa avevano annunciato l'imminente avvio di una bonifica.

"Non si può certo parlare di un via libera ai lavori sulla base della decisione della giudice - commenta l'avvocata Veronica Dini, che assiste l’associazione ambientalista -. Anzi, a questo punto, al primo apparire di una ruspa bisognerà intervenire". Dopo la sentenza, la legale ha inviato una lettera agli enti interessati, tra i quali il Comune di San Donato, Regione Lombardia e Sportlifecity-Milan.

"La questione ambientale di merito è ancora aperta - osserva -. La giudice afferma che il vaglio giudiziario richiesto non è stato ritenuto urgente, essendo stata acclarata dai diretti interessati l'assenza d’interventi volti a danneggiare o abbattere alberi presenti nell'area limitrofa alla Cascina San Francesco. Se la situazione dovesse mutare, l'azione giudiziaria verrà riattivata". Dini chiede ai destinatari della comunicazione di verificare se effettivamente quella zona sia un 'bosco' e li diffida, finché non si chiarisca questo nodo, a comprometterne la "consistenza e la salubrità".