Milano – Il progetto del nuovo stadio del Milan nell’area San Francesco del Comune di San Donato è approdato ieri in Giunta regionale. L’adesione della Regione all’Accordo di programma (Adp) sarà approvata settimana prossima, ieri intanto gli assessori hanno preso atto dell’invito pervenuto dall’amministrazione comunale di San Donato, dei dettagli del progetto del club rossonero e degli elementi critici che dovranno essere verificati e approfonditi con i provvedimenti e l’iter previsti dall’Accordo di programma, a partire dalla Valutazione ambientale strategica (Vas). L’intervento coinvolge un’area di 486.283 metri quadrati per un investimento di 1,28 miliardi di euro.
Quanto ai dettagli del progetto, stando all’informativa letta ieri in Giunta, il Milan pensa ad uno stadio da 70mila posti, che ospiti non solo le partite di calcio e altri eventi sportivi ma anche "concerti aventi rilevanza anche internazionale". Accanto allo stadio ci sarà la sede della società, il nuovo museo sulla storia di un club fondato nel lontano 1899 e uno store per l’acquisto di maglie e prodotti ufficiali. Tra lo stadio e la sede sarà costruito un "distretto dell’intrattenimento e commerciale che animerà l’area anche nei giorni non interessati dalle attività sportive" con incluso "un hotel da 200 camere", oltre a negozi e ristorazione. Il Milan pensa poi ad "una grande piazza ad uso pubblico" che unisca e connetta San Donato con le aree agricole del Parco Sud Milano. Viene poi proposta la realizzazione di un "borgo rurale" che riecheggi il carattere del Parco Agricolo Sud attraverso "l’estensione dei campi agricoli con implementazione di un’attenta selezione di specie e colture locali per preservare l’ecosistema del parco e la biodiversità e che costituirà il fulcro della produzione alimentare".
Dal punto di vista della mobilità, aspetto critico, la proposta garantisce la riqualificazione e il rafforzamento del sistema autostradale e della Via Emilia, la realizzazione di nuove piste ciclopedonali ed aree per la sosta e la costruzione di due ponti di collegamento ciclopedonale che scavalcano la ferrovia e l’autostrada, "al fine di creare uno strategico collegamento est-ovest tra San Donato Milanese e il Parco Sud Milano". Quindi, gli aspetti che dovranno essere approfonditi nell’iter dell’Accordo di programma.
Innanzitutto il potenziamento dei collegamenti ferroviari e la trasformazione della fermata di San Donato in una stazione dotata di binari di ricovero e di una migliore connessione con l’abitato di San Donato; quindi l’adeguamento della linea di accesso da Milano Rogoredo e dell’offerta di corse e treni a servizio dello stadio e, altro capitolo fondamentale, "il prolungamento della metropolitana M3 oltre l’attuale capolinea di San Donato, di cui è stato recentemente avviato il progetto di fattibilità tecnico-economica".
Fuori dall’ambito della mobilità, nel corso dell’Accordo di programma si dovranno valutare " la conformazione e l’organizzazione della superficie commerciale prevista nella proposta" del club, pari a 8.500 metri quadrati, e la qualità della progettazione affinché si configuri "una effettiva riqualificazione del territorio oggetto di trasformazione". Particolare attenzione dovrà essere posta sulla Cascina San Francesco, da tutelare. Sulla strada del nuovo stadio del Milan, oltre all’iter dell’Adp, che durerà circa un anno e mezzo, c’è anche un ricorso al Tar presentato contro la delibera della Giunta comunale di San Donato. L’intenzione della società di via Aldo Rossi è giocare la prima partita nel nuovo stadio nel 2029, in occasione del 130esimo anniversario dalla fondazione del Milan Cricket&Football Club.