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"Stai zitto o ti spacco la testa". Minacciato il legale della Salis. E la Procura apre un fascicolo

Eugenio Losco che difende la maestra monzese di 39 anni ha subìto aggressioni verbali a Budapest. La denuncia è stata fatta all’ambasciata italiana, il modello 45 a Milano e la decisione sarà Roma . .

"Stai zitto o ti spacco la testa". Minacciato il legale della Salis. E la Procura apre un fascicolo

Minacce pesanti: "Stai zitto o ti spacco la testa". "Ci aspettavano e ci hanno insultato e minacciato in ungherese. Ci hanno fatto delle inquadrature e delle foto con i telefonini, ci hanno ripreso con alcuni video e il nostro traduttore ci ha detto che ci stavano minacciando". Queste le aggressioni nei confronti dell’avvocato Eugenio Losco che difende Ilaria Salis, la 39enne maestra monzese che si trova da 13 mesi in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. L’aggressione verbale si è consumata dopo l’udienza dello scorso 28 marzo aBudapest. Nel gruppo, composto da una quindicina di persone italiane, figurava anche Michele Rech, alias Zerocalcare, oltre ad alcuni esponenti di Giuristi democratici. In quell’occasione il Tribunale di Badapest ha negato gli arresti domiciliari all’imputata. Su quell’episodio di gravi minacce, ieri, la Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, al momento senza ipotesi di reato né indagati. Il legale aveva presentato un esposto all’ambasciata italiana a Budapest, la quale poi ha contattato la Procura milanese. In Procura, tra l’altro, è arrivato anche un esposto dell’Ordine degli avvocati di Milano. Così il procuratore Marcello Viola ha aperto un fascicolo conoscitivo, per ora a modello 45. Bisognerà ora valutare se saranno gli inquirenti milanesi ad occuparsene o se gli atti saranno trasmessi alla Procura di Roma, competente sui reati commessi all’estero nei confronti di italiani. La 39enne milanese si trova in carcere a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra. I militanti hanno rimediato tre giorni di prognosi e non hanno mai sporto denuncia.

Nella seconda udienza del processo, il giudice ungherese si è espresso in merito alla richiesta degli arresti domiciliari, negati ancora una volta. E ancora una volta la Salis è arrivata in aula con le catene.

Il tribunale di Milano, invece, già nelle scorse settimane aveva negato l’estradizione in Ungheria di Gabriele Marchesi, il 23enne di Milano raggiunto nei mesi scorsi da mandato d’arresto europeo con l’accusa di aver aggredito i neonazisti a Budapest in concorso con l’insegnante 39enne.

Marchesi, difeso da Eugenio Losco e Muaro Straini, nel frattempo è tornato a piede libero.

An.Gi.