SIMONA BALLATORE
Cronaca

Stangata dei centri estivi: a Milano rincari fino a 50 euro per ogni settimana. Piano estate congelato

Più campus a base di robotica, inglese e sport ma il conto è salato. Ritardi nelle autorizzazioni alle scuole statali pronte a restare aperte. Rinviati i laboratori alla Perasso e alla Cardarelli: 100 famiglie in sospeso

Centri estivi (foto di archvio)

Centri estivi (foto di archvio)

Milano – Campus a base di robotica o di teatro, campus sportivi o a prova d’inglese. Cresce l’offerta estiva a Milano, ma a lievitare sono anche i prezzi, che erano già più alti rispetto alla media nazionale ma che registrano un balzello ulteriore del 5% rispetto all’anno scorso. L’ultima indagine dell’osservatorio Eures-Adoc inquadra la stangata, confrontando cinque città: Milano - la più cara - con Bologna, Roma, Napoli e Bari. Sotto la lente i centri estivi non convenzionati, per i quali a livello nazionale le famiglie devono mettere in conto 154 euro a settimana (dal lunedì al venerdì) oppure 85 euro per mezza giornata. Per i milanesi l’estate si fa più salata: 218 euro alla settimana (contro i 208 di un anno fa), 176 euro se si sceglie la formula ridotta. Ore extra, pre-campus o post-campus, sono ovviamente a pagamento.

Un salasso per le famiglie numerose: il 44% dei centri non prevede sconti per il secondo o terzo figlio. Per otto settimane quindi si spenderà in media 1.748 euro per un figlio e 3.374 euro per due. E se i servizi si concentrano tra giugno e luglio, c’è chi deve trovare soluzioni anche per traghettare il mese di agosto e i primi giorni di settembre: la prima campanella in Lombardia (salvo eccezioni e scuole dell’infanzia) suonerà il 12 settembre.

A mappare l’offerta meneghina - e a confermare l’aumento dei prezzi dai 10 ai 50 euro alla settimana - è anche Radiomamma, impresa al femminile nata per rendere Milano Città Metropolitana più familyfriendly, che ha pubblicato una guida gratuita ad hoc per aiutare le famiglie a districarsi nelle settimane di chiusura delle scuole. "Poche le proposte che applicano gli stessi prezzi dell’estate 2023 – tirano le somme –. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, se ti iscrivi a più settimane hai uno sconto. Nessuna buona notizia, purtroppo, sul fronte inclusione. I campus attrezzati per accogliere bambini e ragazzi con disabilità e bisogni speciali sono ancora troppo pochi. Su oltre 200 campus mappati nella guida, sono 28".

Tra le alternative per offrire attività di qualità anche alle famiglie più in difficoltà, oltre ai centri estivi organizzati dal Comune in 32 scuole e a quelli proposti dai mille oratori, c’è chi confida nel “Piano estate“ del Ministero: 128 le scuole milanesi ammesse in graduatoria per accedere a fondi straordinari che consentono di tenere le porte il più possibile aperte, organizzando attività e laboratori extra con enti del terzo settore ed esperti. Non mancano però ostacoli anche qui, con centinaia di famiglie costrette in queste settimane a rivedere i piani. "Una beffa nella beffa", scuote la testa Manfredo Tortoreto, preside del Cardarelli, che figurava tra gli istituti che si candidavano a restare “aperti per ferie“, nelle ultime due settimane di giugno: "Siamo riusciti anche gli anni scorsi a organizzare un campus gratuito per le famiglie ed eravamo pronti – spiega –. Purtroppo però i ritardi nella pubblicazione delle autorizzazioni non ci hanno consentito di prepararli per tempo. Ci sono state diverse proroghe, solo una decina di giorni fa hanno pubblicato la graduatoria, ma mancava l’autorizzazione a procedere e non potevamo finalizzare i contratti con gli esperti. Abbiamo atteso fino al 14, avevamo già più di 100 iscritti. Il via libera è arrivato il 18". Troppo tardi.

"Stiamo valutando se organizzare qualcosa a settembre o l’anno prossimo a Pasqua, quando ci sarà un ponte lunghissimo", continua il dirigente. Nel frattempo è stata inviata la circolare con l’annuncio dell’annullamento di “Hello summer!” e sono state chiamate le famiglie. C’è chi ha bussato last minute a un campus a pagamento organizzato in quartiere, chi ha trovato posto in oratorio e chi si è organizzato in casa. "Si erano iscritti anche diversi bimbi con disabilità e abbiamo provveduto a trovare educatori di sostegno".

"Spiace – conclude Tortoreto –, perché eravamo fiduciosi di poter offrire un’esperienza formativa e divertente per i nostri alunni. Ed è triste: chiedono alle nostre segreterie tempi strettissimi, soprattutto con i progetti del Pnrr, e fatiche per rispettare le scadenze, poi la burocrazia e questi ritardi bloccano tutto". E non solo al Cardarelli. Piano estate “congelato“ - per ora - anche alla Perasso: "Le autorizzazioni sono arrivate tardissimo quest’anno – conferma la preside Antonella Caleffi –, siamo tutti in diffic oltà, con le segreterie sguarnite in questo periodo dell’anno e non si può né improvvisare né assegnare incarichi così, a chi si vuole. Avevamo già sia famiglie che docenti interessati. Stiamo valutando di organizzarci a luglio per fare partire qualche laboratorio tra fine agosto e la prima settimana di settembre. Ormai giugno è finito. C’è di buono che si chiama ’Piano estate’ ma scade il 31 dicembre 2025. Cercheremo di aiutare le famiglie in periodi in cui hanno meno appoggi".