Milano – Stavolta i ladri hanno usato uno stratagemma insolito: "Scusi, può scendere dalla macchina: c'è un gatto lì sotto", ha detto un uomo in lingua inglese. Il conducente del suv ha subito aperto la portiera per controllare, ma di felini non c'era traccia; nel frattempo, il complice ha aperto uno degli sportelli posteriori e ha portato via uno zaino con quattro orologi del valore di centinaia di migliaia di euro. La vittima del tranello è Antonio Fiordispino, meglio noto come Stash, trentottenne frontman del gruppo musicale The Kolors. È stato proprio l'artista ad avere l'intuizione di scattare una foto alla macchina dei due sconosciuti, dando così alla polizia la traccia che li ha portati a trovare il covo, a recuperare i preziosi cronografi e a indagare per furto e ricettazione i ladri (uno dei quali è stato già espulso).
Il furto a Porta Romana
Stando a quanto ricostruito dalle indagini, tutto è accaduto la mattina di giovedì 14 novembre in corso di Porta Romana. Fiordispino è in un'agenzia di pratiche automobilistiche per un passaggio di proprietà di un'auto con un conoscente. A un certo punto, entra un uomo che chiede informazioni in inglese su un albergo, ma il cantante non ci fa troppo caso. Appena risalito sul suo suv, Stash nota lo stesso uomo che si avvicina al finestrino: "Ha un gatto sotto la macchina". Il trentottenne scende subito, ma non trova nulla sotto l'auto. In quel momento, Fiordispino, forse insospettito da quella strana segnalazione, scatta una foto con lo smartphone alla targa della Jeep Renegade; a bordo ci sono due uomini. Passa qualche minuto, e Stash si accorge che dai sedili posteriori manca lo zaino con effetti personali, airpods e quattro orologi. A quel punto, parte la chiamata al 112.
Le indagini
Gli specialisti dell'Antirapine, guidati dal dirigente Alfonso Iadevaia e dal funzionario Michele Scarola, partono dal segnale gps inviato da un dispositivo nascosto nel portafogli di Stash e arrivano in viale Majno: lì trovano solo lo zaino, gli airpods e il dispositivo, di cui i ladri si sono subito disfatti per non essere rintracciati. I poliziotti si concentrano sulla targa della Renegade, presa a noleggio in un'agenzia specializzata in zona Rogoredo. Gli investigatori di via Fatebenefratelli si recano nella sede della società e recuperano il contratto di noleggio, firmato da un algerino con passaporto inglese di 50 anni. Grazie al gps, la Jeep viene rintracciata il giorno dopo prima in Foro Buonaparte e poi in via Morgantini, in zona San Siro.
In giro in centro
Gli agenti riescono ad agganciare la Renegade e i due a bordo, il cinquantenne anglo-algerino e un ventisettenne marocchino, iniziando a seguirne i movimenti. I due battono per l'intero pomeriggio di venerdì 15 le vie del centro, concentrandosi in particolare su alberghi e boutique di lusso a caccia di altre potenziali vittime.
Il blitz a San Siro
Alle 21 rientrano in via Civitali e lì scatta il blitz: in casa trovano i quattro orologi, nascosti nel cestello della lavatrice. I due vengono denunciati per furto e ricettazione. A valle degli accertamenti investigativi, il cinquantenne viene rimpatriato in Gran Bretagna. I cronografi sono stati restituiti al legittimo proprietario.