FEDERICO DEDORI
Cronaca

Università: macché inglese, la Statale parla latino

Nell'ateneo milanese a Storia e Beni culturali rispunta la lingua dei romani: "Patrimonio da preservare"

Elio Franzini, rettore della Statale

Milano - "Dictum, factum". Alla Statale il latino diventa insegnamento di base obbligatorio del primo anno a Beni culturali e a Storia. La decisione, accolta con parere positivo dagli studenti, arriva dopo la scelta dell’ateneo di Festa del Perdono di riformare il primo anno dei due corsi di laurea. "L’insegnamento è già consolidato per gli studenti di Lettere – ha spiegato la docente di Lingua e Letteratura Latina, Chiara Torre –. Non siamo stati noi latinisti a chiedere l’inserimento della materia anche in Beni culturali e Storia ma lo ha deciso l’università, noi non abbiamo fatto altro che accogliere positivamente la notizia".

Corsi per "principianti"

Ma l’aggiunta del latino non è frutto della casualità ma di una precisa scelta culturale: "Con la riforma del primo anno vogliamo permettere ai nostri studenti di apprendere le nozioni base per quello che faranno in futuro – ha continuato la docente –. Il latino è entrato naturalmente tra gli insegnamenti perché è l’esame radice". Nessun timore però per chi nei precedenti cinque anni di scuola superiore non ha mai incontrato la materia che si incontra solo in alcuni indirizzi liceo. La Statale, insieme al centro linguistico di ateneo Slam, ha ideato, come fa ogni anno per inglese, spagnolo, tedesco e numerose altre lingue, "Latino Zero", dei corsi della lingua per principianti. "Non saranno obbligatori – ha chiarito Torre –. Chi vorrà prepararsi da solo lo potrà fare. Nel secondo semestre, quando inizieranno le lezioni, noi ci aspetteremo una certa base di conoscenza". Nei corsi Slam, il latino verrà affrontato come le lingue moderne, l’accertamento delle competenze avverrà in base allo schema a livelli dall’A1 al B2. "I beni culturali non sono solo materiali ma anche immateriali, lo dice l’Unesco, e la lingua è il primo dei beni culturali immateriali – ha ribadito la professoressa di Lingua e Letteratura Latina -. Il latino è un bene culturale da preservare".

Coinvolti gli ex studenti

A insegnare alle matricole alle prime armi potrebbero essere gli stessi ex studenti. L’università si sta preparando infatti a pubblicare un bando di selezione: "Cerchiamo cultori della lingua pronti ad insegnarla nei corsi Slam", ha specificato Torre. "Una scelta in controtendenza, anzi una vera e propria sfida – ha sottolineato il rettore Elio Franzini –, con cui la Statale intende ribadire e promuovere la centralità del latino come lingua delle comuni radici della civiltà europea, chiave privilegiata per l’accesso ai saperi umanistici e all’immenso patrimonio culturale dell’Europa". In un mondo sempre più internazionale, "il latino supera ogni confine – ha concluso la professoressa Torre –. Questa lingua è un serbatoio comune, non perdiamolo. Gli studenti hanno sempre votato a favore dell’introduzione della materia. Il latino è linfa e base non soltanto di alcune lingue, ma è usata anche per trattare di cultura, scienza e politica. Il latino è vivo". E ora, mano ai vocabolari e alle grammatiche.