Milano, 8 novembre 2024 – Un patto anti-frodi alla Statale di Milano, nell’anno in cui sono state ulteriormente potenziate le borse di studio e la no tax area viene estesa ai 30mila euro di reddito Isee. “Proprio per l’importanza che le politiche a favore del diritto allo studio e i fondi ad esse dedicati rivestono, è fondamentale che le istituzioni collaborino affinché le risorse vengano utilizzate in modo corretto, efficace, consono rispetto all’obiettivo di alto valore pubblico per il quale sono stanziati”, sottolinea la rettrice Marina Brambilla, che ieri ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il comandante regionale della Guardia di Finanza, Giuseppe Arbore.
Diritto allo studio
Sotto la lente c’è proprio il diritto allo studio. Gli ultimissimi dati fotografano una situazione in cui 10.421 studenti hanno i requisiti per avere un sostegno economico (6.313 sono idonei alla borsa regionale e 1.147 a quella d’ateneo); sono arrivate anche 2.408 domande per un posto letto e ne sono risultati idonee 1.913; 1.026 i posti a disposizione, che saranno incrementati, ma non bastano mai.
Anche per essere certi che gli aiuti vadano nelle tasche giuste si è studiata la possibilità di un controllo incrociato quando alcune dichiarazioni presentano dubbi.
E, guardando alle risorse messe a disposizione da Regione, Stato ma anche dall’Europa, potrebbero essere necessarie verifiche delle autocertificazioni che arrivano da Paesi che non prevedono il calcolo dell’Isee, ma criteri diversi.
Gli obiettivi dell’intesa
Si punta quindi a “rafforzare il sistema di prevenzione e contrasto delle condotte lesive degli interessi economici e finanziari pubblici connessi alle misure di sostegno o di incentivo, per le quali è già stato perfezionato l’iter di concessione, di competenza dell’università, con particolare riferimento alle borse di studio e agli alloggi per studenti”.
Nel dettaglio, la Statale si impegna per i prossimi tre anni a fornire alla Guardia di Finanza segnalazioni selezionate dopo preliminari approfondimenti e utili per la prevenzione e la repressione di irregolarità, frodi e abusi di natura economico-finanziaria.
I finanzieri, con i dati a disposizione e grazie a scambio informativo, potranno intervenire per riscontrare - in tempi stretti - la veridicità della documentazione prodotta per ottenere i benefici pubblici a garanzia che i fondi arrivino davvero agli studenti che ne hanno più bisogno.
Equità da tutelare
“Contrastare le frodi che minano l’equo accesso alle pubbliche provvidenze è l’obiettivo del protocollo che viene sottoscritto – ribadisce il comandante Arbore –, intesa che si inserisce in un più ampio contesto di prevenzione degli abusi economici e finanziari che possono danneggiare l’efficacia delle misure a sostegno del diritto allo studio”.
Proprio ieri il ministro all’Università Anna Maria Bernini ha annunciato il via libera della Conferenza Stato-Regioni al riparto di 880 milioni di euro per le borse di studio per l’anno accademico 2024/2025, “il più grande investimento statale mai realizzato nel nostro Paese per sostenere concretamente i giovani nel loro percorso accademico”.