Sono le sei del mattino, una turista 35enne di origine marocchina è appena arrivata dalla Norvegia ed è diretta a Parigi. Arrivata in Centrale direttamente dall’aeroporto si dirige sui binari per prendere il treno verso la Francia. Al piano terra incrocia un uomo, quello che la violenterà. Si avvicina a lui, scambia due parole, probabilmente chiede una informazione all’unica persona che incrocia in quel momento. E lui, invece di indicarle la strada più rapida per i binari, la indirizza verso un corridoio tortuoso, accanto agli ascensori. Chiaro che lui ha già in mente il piano, stando agli investigatori.
Lo stupro in ascensore
Quando la donna si avvicina agli ascensori del piano terra si ritrova l'uomo alle spalle e capisce che qualcosa non va. Lui la trascina dentro l'ascensore, la picchia e la violenta. Stando alla ricostruzione della Procura, se ne occupa il dipartimento Fasce deboli, la violenza sessuale avviene all'interno dell'ascensore e dura diversi minuti, in cui la donna tenta una difesa disperata. Tutta la scena viene ripresa dalle telecamere interne all'ascensore e anche da quelle esterne. Nel video vengono riprese le sequenze dello stupro: lui che la trascina e poi la colpisce e ne abusa.
I video della violenza
Ci sono due lunghi video, registrati da due telecamere di sorveglianza interne alla stazione Centrale, che riprendono tutte le sequenze dell’aggressione sessuale. Ventisette minuti in tutto, dal momento in cui l’uomo compare accanto alla donna, a quando la violenta dentro l’ascensore con le porte bloccate, che resteranno aperte anche mentre lui la picchia selvaggiamente e la stupra.
I soccorsi
La donna intanto viene soccorsa: ad allertare la Polfer è una guardia giurata, che vede la donna barcollare in zona biglietteria centrale in stato di shock. Immediatamente arrivano i soccorsi e la 35enne viene portata al Fatebenefratelli per le prime medicazioni, poi alla Mangiagalli all'Svs, il servizio che aiuta le vittime di violenze.
Chi è l’aggressore della Centrale
L'aggressore viene riconosciuto dalle immagini, è marocchino, ha 26 anni, Fadil M. secondo l’ultima identità ricostruita dai terminali della questura di Milano in base a una impronta digitale che lo ha identificato in Slovenia due anni fa. Non c’è certezza che questo sia il suo vero nome perché risultano altri 4 alias. Lui dalle immagini si mostra gentile, le indica l’ingresso del piano terra, si vede che l’accompagna, si avvicina offrendosi di prendere la valigia, le fa strada, la indirizza, però, non verso la scala principale che ha accesso direttamente ai binari, ma a un ascensore che resta nascosto in un breve corridoio tortuoso lontano dal passaggio.
In serata la prefettura con una nota ha elogiato l’impegno delle forze di polizia che con il loro tempestivo intervento hanno consentito di identificare e fermare l’aggressore e annunciato un’intensificazione dei controlli in Centrale