REDAZIONE MILANO

Wanna Marchi l’aveva predetto: “Li arresteranno, una delle escort è minorenne”. Ma elogiava gli affari della figlia e dell’ex

L’ex imbonitrice della tv non è indagata. Le serate “folli” in Gintoneria si consumavano sotto l’occhio delle telecamere

Wanna Marchi e Stefania Nobile in una scena della docuserie “Wanna“ su Netflix

Wanna Marchi e Stefania Nobile in una scena della docuserie “Wanna“ su Netflix

Milano – Negli atti dell’ordinanza cautelare si legge che Nobile e la madre sarebbero anche andate per sole 24 ore in Albania, lo scorso aprile, a bordo di una Lamborghini Urus. Sia nelle intercettazioni dell’inchiesta che nelle storie su Instagram postate da Lacerenza, Nobile e Wanna Marchi (non indagata) si parla molto, come risulta dall’ordinanza di arresti domiciliari, di investimenti in Albania e lo stesso Lacerenza allude, ad esempio, ad una cifra fantomatica di 80 milioni di euro in contanti in una banca albanese, cifra, a suo dire, a loro riconducibile. Le serate folli, tra droga, alcol e prostituzione che si consumavano nel locale di via Napo Torriani avvenivano sotto l’occhio sempre acceso di telecamere a circuito chiuso in modo da poter postare sui social i video, a riprova che l’ex di Stefania Nobile e ora socio in affari non aveva misteri.

Una situazione che pure Wanna Marchi, che non è indagata, conosceva. Lei aveva un ruolo marginale, si limitava ad aiutare la figlia, come quando aveva preparato ottomila polpette (così si riporta nelle carte delle indagine) per il locale. Dalle intercettazioni riportate nel provvedimento della giudice Di Fazio, da un lato la ex imbonitrice che strigliava le donne grasse aveva preso le distanze criticando lo stile di vita di Lacerenza e pronosticando guai con la giustizia salvo poi plaudere alle notevoli entrate che le avevano consentito di viaggiare in Albania, negli Stati Uniti e in Turchia in compagnia della figlia a bordo di Lamborghini. Anche Stefania Nobile aveva paura. Al telefono con Ariganelli, diceva di aspettarsi l’arrivo delle forze dell’ordine da un momento all’altro, aggiungendo che anche un amico poliziotto le aveva fatto capire che prima o poi sarebbero stati scoperti.

Wanna Marchi diceva “Arriverà la polizia, li arresterà. Una delle squillo è minorenne”. Ma poi elogiava gli affari. Nonostante tutti sapessero, la Nobile avrebbe condiviso gli “affari sporchi” dell’ex fidanzato e, riassumendo un passaggio dell’ordinanza, avrebbe chiuso gli occhi di fronte a quella che è una palese attività criminosa pur di ottenere facili guadagni. Tra una settimana gli interrogatori di garanzia. “Non avendo la disponibilità degli atti di indagine, ma solo dell’ordinanza e del decreto di sequestro e avendo interloquito con la sola Stefania Nobile (non con gli altri due indagati che pure mi hanno nominato), posso solo commentare l’imputazione provvisoria e non gli atti che la supportano: Stefania Nobile è meramente accusata di essere stata amministratrice di fatto dell’attività e di non avere, in tale veste, impedito i fatti criminosi oggetto di imputazione provvisoria. Questo è l’unico commento che posso fare”. Lo afferma l’avvocato Liborio Cataliotti, legale della figlia di Wanna Marchi, ai domiciliari così come l’ex compagno Davide Lacerenza e il collaboratore Davide Ariganello. L’accusa, per gli arrestati, è a vario titolo di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.