MARIANNA VAZZANA
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Cronaca

Sterminò la sua famiglia con 108 coltellate, 57 solo sul fratellino. Rito immediato per il 18enne di Paderno

Riccardo Chiaroni uccise il fratellino, il padre e la madre. In camera aveva “Mein Kampf” di Hitler e il “Manifesto“di Marx. Attesa la perizia psichiatrica

Riccardo Chiaroni con i genitori e il fratellino durante un viaggio a Venezia

Riccardo Chiaroni con i genitori e il fratellino durante un viaggio a Venezia

Paderno Dugnano (Milano) – La gip per i minorenni di Milano, Laura Margherita Pietrasanta, ha disposto il processo con rito immediato per il diciottenne Riccardo Chiarioni, che nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre scorsi, ancora minorenne, sterminò la sua famiglia nella villetta di Paderno Dugnano uccidendo a coltellate padre, madre e fratello di 12 anni dopo che a casa quella sera c’era stata la festa per il compleanno del papà. Nel provvedimento, depositato ieri dopo la richiesta delle pm per i minori Sabrina Ditaranto e Elisa Salatino, per omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione, si legge che il ragazzo ha ucciso colpendo i familiari con 108 fendenti, la maggior parte dei quali sferrati sul fratellino. La prima udienza davanti al Tribunale è fissata per il 26 giugno ma il legale del giovane, l’avvocato Amedeo Rizza, presenterà istanza di rito abbreviato, mentre si attende ancora il deposito della perizia psichiatrica.

Lo scorso ottobre, infatti, su richiesta della difesa, la gip aveva affidato a Franco Martelli, specialista in psichiatria e in criminologia clinica, l’incarico per l’accertamento in incidente probatorio sul giovane. La relazione verrà depositata nei prossimi giorni e discussa in un’udienza ai primi di aprile. L’esperto deve verificare se, quando ha compiuto la strage, il ragazzo avesse anche solo un vizio parziale di mente, che nel caso influirà sulla pena.

Il delitto, sul quale i carabinieri della tenenza di Paderno hanno indagato per sei mesi, non ha ancora un perché. "Volevo essere immortale, uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero", la confessione a caldo del ragazzo che in camera aveva una copia del “Mein Kampf" di Hitler e discorsi di Benito Mussolini annotati a matita su un quaderno, accanto a disegni di aquile romane e fasci littori e agli appunti su lame e coltelli. Ma gli inquirenti hanno trovato anche il “Manifesto“ di Karl Marx e una copia di “Se questo è un uomo“ di Primo Levi.

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la sera del triplice omicidio Riccardo Chiaroni stava ascoltando un brano dei Beatles con le cuffiette. A un certo punto, ha deciso di prendere un coltello in cucina e ha colpito con 57 fendenti il fratello Lorenzo, che dormiva nella stessa cameretta. Dopodiché, avrebbe sferrato altre 51 coltellate per uccidere i genitori, svegliati dalle grida del figlio piccolo. Uno degli elementi contestati dalla difesa, nella fase della misura cautelare, è quello dell’aggravante della premeditazione. Difesa che, poi, ha anche nominato un proprio consulente di parte, lo psichiatra Marco Mollica, e che quindi punta su un’incapacità, almeno parziale. Nelle relazioni degli psicologi si mette in luce che il ragazzo ha parlato di un "clima competitivo" che c’era in famiglia, ma anche nello sport e più in generale in tutta la società.