GIAMBATTISTA
Cronaca

Stessi bisogni, regole diverse. Quei luoghi dello svago dove il prezzo del biglietto: "dipende dalla disabilità"

Dopo il caso dell’oasi, quello dei parchi acquatici: l’accompagnatore di un autistico paga anche se la sua presenza è ritenuta necessaria nel verbale di invalidità, chi segue un disabile in carrozzina invece no.

Stessi bisogni, regole diverse. Quei luoghi dello svago dove il prezzo del biglietto: "dipende dalla disabilità"

Anastasio

Poteva sembrare un caso isolato, invece non lo è: oltre all’Oasi naturalistica di Sant’Alessio, in provincia di Pavia, ci sono altri luoghi dello svago che prevedono l’ingresso gratuito o scontato per gli accompagnatori di persone con disabilità costrette a muoversi in sedia a rotelle e non prevedono, invece, agevolazioni per gli accompagnatori di persone con disabilità intellettiva, cognitiva o con disturbo dello spettro autistico. Eppure anche queste hanno la medesima necessità di avere un accompagnatore. Una necessità riportata nero su bianco in apposite certificazioni, a partire da quelle relative alla legge 104. A dirla tutta: in alcuni casi sono previste tariffe diverse persino per le persone con disabilità, a seconda che questa motoria o no. Per dirla con una sintesi spietata: come se fosse disabile solo chi si muove sulla sedia a rotelle. Un dato di fatto che, unito alle limitazioni nelle quali si imbattono quando desiderino andare ad un concerto (vedi il caso di Taylor Swift a San Siro) o al cinema, restituisce l’idea di quanto sia complicato, per una persona con disabilità, godere anche del proprio tempo libero, del tempo destinato allo svago e al divertimento.

Nei giorni scorsi avevamo riportato il caso di Elena Graziani, madre di Alessandro, un bambino di 5 anni e mezzo con disturbo dello spettro autistico, alla quale la biglietteria dell’Oasi di Sant’Alessio aveva inizialmente negato il biglietto gratuito previsto, invece, per gli accompagnatori delle persone con disabilità motoria. Elena era munita delle certificazioni del caso: attraverso il Qr-code della disability card intestata ad Alessandro era in grado di dimostrare che suo figlio convive con un disturbo dello spettro autistico e che gli era stato prescritto l’accompagnamento. "Minore invalido con necessità di assistenza continua–indennità di accompagnamento": questa la dicitura che appare sul verbale scaricabile via Qr-code. A nulla è servito: Elena ha ottenuto di essere trattata esattamente come gli accompagnatori delle persone con disabilità motoria solo perché ha protestato ed ha insistito nella protesta.

Un caso isolato? Un’Oasi in tutti i sensi, quella di Sant’Alessio? Non proprio. Se è vero che tanti altri parchi naturalistici o faunistici non fanno distinzioni tra le disabilità, è altrettanto vero che il problema si ripropone con i parchi di divertimento acquatici o, più semplicemente, con le strutture dotate di piscine. In questi giorni chi scrive si è messo nei panni di un papà di un adolescente con disturbo dello spettro autistico e ha contattato più luoghi dello svago chiedendo quale tariffa fosse prevista per sé, in quanto accompagnatore, e per il figlio. Alcuni parchi acquatici hanno appena chiuso la stagione ma non hanno smesso di rispondere al telefono ed è stato quindi possibile conoscere prezzi e politiche incrociando le informazioni sui siti e quelle raccolte in via diretta.

Ci si è imbattuti in un contesto non poco confuso e con una discreta dose di discrezionalità. Ognuno fa un po’ come vuole.

Nel dettaglio, isoliamo tre casi. Il primo è quello del Parco Acquatico Le Vele di San Gervasio (Brescia). Per la serie “il buongiorno si vede dal mattino“, sul sito internet, nella pagina dedicata alle tariffe di ingresso, una volta cliccato il menù a tendina relativo alle persone con disabilità, si legge che "i visitatori diversamente abili autosufficienti, ossia coloro che possono autonomamente usufruire delle attrazioni, hanno diritto all’ingresso agevolato", mentre "i visitatori diversamente abili con mobilità limitata (carrozzina o affini) hanno diritto all’ingresso gratuito. L’accompagnatore – nel secondo caso – godrà di ingresso agevolato". Vale la pena sottolineare che l’avverbio "autonomamente" è scritto in grassetto, a caratteri marcati. E allora la domanda è: che significa quell’avverbio nel caso di persone con disabilità? Una persona con disturbo dello spettro autistico – a prescindere dall’età – per la quale è stato prescritto l’accompagnamento è da considerarsi autonomo? Può essere considerato tale soltanto perché può muoversi con le proprie gambe, a differenza di chi è in sedia a rotelle? La risposta sembra ovvia: no. Ma, non bastasse, sempre sul sito si specifica: "Nota bene: non è riconosciuta ai fini di invalidità la legge 104". Come detto, la certificazione relativa alla 104 è però necessaria per dimostrare che è stata prescritta la presenza di un accompagnatore. In sintesi, il criterio in questo parco è: se la persona con disabilità può muoversi da sé e quindi può utilizzare le attrazioni è autonomo e ha un certo trattamento tariffario, se invece non può muoversi con le proprie gambe, non è autonomo, non può godere delle attrazioni e, quindi, ha diritto ad altro trattamento tariffario. Una volta contattati al telefono, dalle Vele spiegano che si può fare così: il ragazzino con disturbo dello spettro autistico entra con un biglietto a prezzo ridotto il cui importo sarà calcolato anche in base alla sua altezza, mentre l’accompagnatore deve pagare tariffa piena. Dall’Acquatica Park di Milano, contattata telefonicamente, a domanda rispondono subito: "Dipende dalla disabilità". Ci si potrebbe fermare qui, ma proviamo a capire se sia possibile contestualizzare le tariffe in base alla situazione. Risultato: mentre alla persona con disabilità non deambulante è riconosciuto l’ingresso gratuito e al suo accompagnatore l’ingresso a tariffa scontata, al nostro ragazzino autistico viene concesso l’ingresso scontato e altrettanto al suo accompagnatore se, come giusto, sarà in grado di dimostrare, carte alla mano, che un accompagnatore è necessario. Infine il Center Park di Antegnate, stavolta in provincia di Bergamo: qui sembra filare tutto liscio fino a quando precisiamo che la persona in questione non ha una disabilità fisica, non è in sedia a rotelle, ma un disturbo dello spettro autistico. A quel punto cambia tutto e ci viene spiegato che il biglietto a costo zero è solo per chi è in carrozzina. Tre strutture, tre province (Brescia, Milano, Bergamo), stesso approccio. Chi ha una disabilità deve faticare pure per potersi divertire.