MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Stop alle sigarette a Milano. Anna Mondino di Airc: "Una misura per la salute. E per tutta la comunità"

Dal 1° gennaio nel capoluogo lombardo sarà vietato fumare all’aperto. La direttrice scientifica: "Speriamo che altri seguano l’esempio"

Anna Mondino, direttrice scientifica di Fondazione Airc, è favorevole al divieto di fumare in strada adottato dal Comune di Milano

Anna Mondino, direttrice scientifica di Fondazione Airc, è favorevole al divieto di fumare in strada adottato dal Comune di Milano

Milano, 28 dicembre 2024 – Ci siamo quasi. Dal 1° gennaio a Milano sarà vietato fumare in tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all’aperto. Tabacco bandito anche per strada, a meno che non si rispetti la distanza di 10 metri da altre persone. "Sono molto favorevole: i numeri parlano chiaro, tutto quello che si può fare per dissuadere dal fumare è di beneficio per il singolo e per la comunità", commenta Anna Mondino (nella foto piccola), direttrice scientifica di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.

Quali sono i numeri? "Inizio col dire che il fumo è la principale causa di tumore al polmone. L’85-90% dei tumori ai polmoni è dovuto alle sigarette fumate. La sopravvivenza a 5 anni di chi si ammala di tumore è del 16% per gli uomini e del 23% per le donne".

E il fumo passivo? "Anche questo è dannoso. Basti pensare che chi fuma ha una probabilità di 15 volte in più (anche 20 se forte fumatore) di sviluppare tumore al polmone, e che la probabilità è più alta anche tra chi è esposto a fumo passivo. Quindi lo ripeto: sono favorevole alla stretta sulle sigarette voluta da Milano. Il provvedimento potrebbe non solo diminuire l’esposizione al fumo ma anche, soprattutto, alzare l’attenzione sulla problematica, sensibilizzando ulteriormente. Ricordo anche, come altro dato, che il 7% delle polveri sottili che respiriamo in città è attribuibile alle sigarette".

Pensa che la nuova regola possa essere sufficiente a cambiare le abitudini dei fumatori? "Sicuramente è un passo in più, coraggioso. Io ho subito pensato alla legge Sirchia (la numero 3/2003, entrata in vigore il 10 gennaio 2005, che vietò il fumo in tutti i luoghi chiusi, ndr). Inizialmente ero scettica, pensavo che le cose non sarebbero cambiate. E invece ha rappresentato una svolta".

Sono previste sanzioni (multe da 40 a 240 euro). Lei auspica controlli mirati o crede che sia meglio puntare su sensibilizzazione e moral suasion? "Io spero che la moral suasion sia sufficiente. So però che abbinando al provvedimento una multa è più facile che questo venga rispettato, se la persona teme appunto di incorrere in una sanzione. Così è stato anche per l’utilizzo del casco, reso obbligatorio in motorino. Insomma, generalmente se è prevista una sanzione i comportamenti cambiano più in fretta. Certo, non deve esserci una sorta di persecuzione, io credo che già questo serva ad accendere i riflettori sulla situazione, a far parlare della problematica fumo in maniera differente del solito".

Milano potrebbe rappresentare un esempio anche per le altre città? "Io penso proprio di sì. Milano spesso fa da apripista e io credo che altre città saranno ispirate da questa scelta. Potrà rappresentare un trampolino di lancio. Con Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e Airtum (Associazione italiana registri tumori) abbiamo rilevato che il 36% della diminuzione della mortalità è dovuta alla lotta al tabagismo, oltre all’aumento delle diagnosi e delle cure efficaci. Ma si può fare ancora di più".

Le sigarette elettroniche saranno tollerate. È d’accordo o sarebbero anche queste da bandire? "È un peccato che queste non siano contemplate dal provvedimento perché non sono innocue. In Italia, i fumatori di sigarette elettroniche sono un milione e 200mila persone e queste sono anche un oggetto del desiderio per i giovani. L’utilizzo purtroppo si è diffuso perché inizialmente sembravano prive di rischio ma invece si è viso che possono causare problemi respiratori e cardiovascolari. Alcune indicazioni suggeriscono poi che potrebbero avere conseguenze anche sullo sviluppo neurologico dei giovani".

Lei è o è stata fumatrice? Se ci sono persone a lei vicine (familiari o amici) che fumano, come si rapporta con loro? "Non sono fumatrice ma sono figlia di fumatori, che a un certo punto hanno smesso. Io semplicemente mi comporto da ricercatrice, mi capita di andare nelle scuole per mostrare i danni del fumo, evidenti nelle foto di polmoni di fumatori pieni di catrame".

Altri provvedimenti sono auspicabili? "Noi di Airc abbiamo aderito alla campagna #SOStenereSSN, la campagna promossa da Aiom e altre realtà, che propone di aumentare di 5 euro il costo di ogni pacchetto di sigarette per tutelare la salute dei singoli e del Sistema sanitario nazionale, al quale andrebbero devoluti tutti i “5 euro“ in più".