Milano – Martedì i funzionari del Welfare regionale hanno incontrato i rappresentati di GapMed, società per azioni di medici gettonisti che hanno impugnato al Tar la delibera con la quale, lo scorso dicembre, la Lombardia ha chiuso i rubinetti agli esosi servizi dei dottori a chiamata. Col ricorso, la Spa un mese fa è riuscita a ottenere la sospensiva di un passaggio del provvedimento che vieta in assoluto d’ingaggiare gettonisti (concessi dalla normativa nazionale nei casi d’emergenza), ma come chiarì subito l’assessore al Welfare Guido Bertolaso gli ospedali pubblici che dipendono dalla Regione non possono certo essere obbligati a stipulare dei contratti di esternalizzazione con dei privati.
A inizio aprile era arrivato un segnale di distensione dalla ricorrente GapMed, che aveva offerto la propria disponibilità "a lavorare insieme" alla Regione. "Mi pare che stiamo trovando un rapporto di collaborazione", ha detto ieri Bertolaso, svelando l’avvenuta "riunione con i rappresentanti di GapMed" i quali "si sono impegnati a ritirare il ricorso che hanno fatto al Tar. Aspettiamo di vedere se saranno coerenti con gli impegni che hanno preso. Noi siamo interessati all’elenco di medici che hanno a disposizione".
Da parte sua, GapMed prende tempo: "È stato avviato un dialogo positivo e costruttivo. Confermiamo apertura e disponibilità a valutare tutte le soluzioni per collaborare con la Regione secondo il percorso condiviso", ha dichiarato Domenico Bruno Pagano, anestesista e presidente della Spa, senza esplicitare l’intenzione di ritirare il ricorso contro l’amministrazione per la quale gli ex gettonisti vorrebbero lavorare. A chiarire che saranno ex ha pensato Bertolaso: "Il problema dei gettonisti è messo da parte, nel senso che se GapMed vuole collaborare con noi lo farà, ma non alle condizioni che sono state fino a qualche mese fa. Vedremo cosa riusciremo a fare insieme, a noi interessa che i medici che erano a contratto con GapMed passino a contratto con le nostre strutture sanitarie pubbliche".
Nel nuovo corso, Spa e cooperative che fatturavano gestendo i gettonisti impiegati dalla sanità pubblica potranno funzionare "come agenzie interinali", prospetta l’assessore, cioè nel reclutamento di personale magari anche da altri Paesi, benché al momento sull’estero "stiamo lavorando con i Governi", chiarisce Bertolaso, appena rientrato da Argentina e Paraguay: "Abbiamo stipulato degli accordi" che illustrerà a breve, spiega ribadendo che si tratta di "un mutuo scambio di personale. Non sono andato a fare shopping, a depauperare quei Paesi".