MILANO – Non ci saranno più auto in sosta selvaggia ai piedi degli alberi di via Sarfatti e in un tratto di via Bocconi, accanto all’università. Lo annuncia l’assessora all’Ambiente e Verde Elena Grandi in un video sulle sue pagine social: “Un’altra strada alberata sarà liberata dalle automobili in sosta abusiva. In via Sarfatti e in un tratto di via Bocconi, sono iniziati i lavori di posa dei paletti che impediranno alle auto di salire su marciapiedi e parterre”, spiega. Dopo la barriera fisica per i mezzi motorizzati, nel tratto arriveranno delle rastrelliere per le biciclette.
L’ultima fase riguarderà il terreno, che sarà dissodato per poi accogliere arbusti e siepi, con l’intento di rendere il suolo nuovamente permeabile. “Un progetto condiviso fin da subito con il Municipio 5 e Università Bocconi”, sottolinea Grandi. “Una settantina di posti auto, sosta abusiva, verranno tolti in una strada che è di fronte a un’università, così come è già avvenuto in via Celoria (a Città Studi, ndr), quindi si lavora anche sulla sensibilizzazione delle persone e degli studenti rispetto all’utilizzo dell’auto e alla sosta abusiva, per il rispetto dei nostri alberi e dei nostri suoli permeabili”.
Un intervento che non arriva a sorpresa: lo scorso anno, era febbraio del 2024, Palazzo Marino puntava a liberare dalle auto in sosta selvaggia 22 parterre alberati entro fine mandato, pensando a cordoli, aiuole e paletti per bloccare le macchine e anche a panchine, rastrelliere e altri elementi dell’arredo urbano per rendere fruibili quegli spazi ai cittadini. Ora l’iter è in corso. Su Instagram, la notizia dei lavori in via Sarfatti divide: da una parte c’è chi esulta per la restituzione dello spazio pubblico “che non può essere solo delle auto” e per il rispetto del verde, dall’altra chi evidenzia la necessità di posteggi. “Ma ve l’hanno detto che a Milano non ci sono posti auto e parcheggi?”, scrive un cittadino. “Se si vogliono trovare delle soluzioni alternative, cosa che un’amministrazione seria sarebbe tenuta a fare, non basta liberare un marciapiede”. Ancora: “Dove avete fatto i parcheggi per i residenti?”. C’è anche chi dice che “quei posti dovevano essere legalizzati. Prima di liberare le strade dalle auto va fatto un piano posteggi e vanno costruite autorimesse”.
D’altro canto c’è chi ribatte: “Ve l’hanno detto che le città devono essere liberate dalle auto?”. “Milano è la città europea con più spazio pubblico destinato alle auto”. E poi: “Troppe auto sono un problema per tutti. Soprattutto per gli automobilisti che perdono ore e soldi imbottigliati nel traffico folle di Milano”. “Ma il fatto che non ci sia parcheggio vi autorizza a parcheggiare in sosta irregolare?”. Qualcuno sprona l’Amministrazione ad “avere più coraggio” e a “fare di più”: “Sono minuscoli ottimi interventi. Positivi e minuscoli, sembra che la politica ci abbia abituati alle briciole”. “Addirittura 70 auto? Non saranno troppe?”. Tra i messaggi spuntano anche propste di aree su cui intervenire, come “viale Giustiniano” e “piazza Affari, dove regna il parcheggio selvaggio”. Ma anche “via Cadore”.
In quest’ultima strada, a pochi passi da corso XXII Marzo, così come in via Aselli, tra la zona di Città Studi e di Argonne, lungo i tratti alberati sono stati collocati alcuni tronchi “riciclati“, porzioni di alberi abbattuti per ragioni di sicurezza, perché sferzati dal maltempo – ma non solo – e malridotti, diventati dissuasori di sosta e panchine. Si è già intervenuti anche su una parte del parterre alberato di via Celoria, di via Giulio Romano e di via Ponte Nuovo, liberando queste aree dalla sosta abusiva delle auto. Presto, fanno sapere da Palazzo Marino, si proseguirà in altri corridoi verdi della città: lungo i viali Gabriele D’Annunzio e Lunigiana e nelle vie Tavazzano e Sidney Sonnino.