Milano – Senza stipendio da un mese e mezzo, finito in un limbo dopo un incidente sulle strade di Milano, durante una consegna di cibo. Michael De Miccoli è uno dei rider milanesi in trasferta a Roma per la manifestazione nazionale della Cgil, in corteo con il ciclofattorino palermitano Nicola Greco, compagno di lotte sindacali con la Filt. Il suo racconto è lo specchio dei problemi vissuti anche da quei rider che, come lui, hanno un contratto come lavoratori subordinati, per la multinazionale Just Eat.
Michael, quando si è infortunato?
"Ci siamo battuti a lungo per poter interrompere le consegne quando piove forte, perché è pericoloso per la nostra vita. Lo scorso aprile diluviava e, nonostante il maltempo, siamo stati costretti a lavorare. Quel giorno sono caduto in motorino mentre stavo facendo una consegna in zona Bruzzano e mi sono distrutto il ginocchio. Adesso sono in attesa dell’intervento per la ricostruzione".
Il suo è un infortunio sul lavoro. È coperto dall’Inail?
"Sono stato coperto per un periodo, poi l’Inail ha chiuso l’infortunio perché mi ha considerato guarito. Il problema è che per Just Eat non sono ancora idoneo a rientrare. Mi sono dovuto mettere in aspettativa non retribuita e da un mese e mezzo non sto percependo lo stipendio, e neanche la copertura dell’infortunio".
Che cosa chiedono i rider nel giorno della mobilitazione?
"Vogliamo diritti e tutele. E una vera protezione contro gli incidenti stradali. Vorrei ricordare il nostro collega di Napoli, Giuseppe, morto sul lavoro, e tutte le altre vittime. Di fronte alle nostre richieste l’azienda sta alzando un muro e il sistema dei bonus ci costringe a correre per poter ottenere uno stipendio dignitoso. Così aumenta solo il rischio di altri incidenti stradali".