Milano – C’è una strada a Milano in cui le normali regole della circolazione sono stravolte. È un tratto di circa un chilometro tra il quartiere dell’Ortica e la periferia di Segrate nel quale gli automobilisti devono viaggiare seguendo, in pratica, il codice della strada inglese, vale a dire guidando tenendo la sinistra.
Il terminal dei container
La strada in questione è via Lazio (da non confondere con viale Lazio, in zona Porta Romana) ed è il tratto che collega l’Ortica, ma soprattutto la tangenziale est, con il Terminal dei container di Trenitalia, la grande area di smistamento in cui i tir caricano i container sui treni a Redecesio, nella periferia di Segrate.
Zona franca
Per provare il brivido di guidare “dalla parte sbagliata della strada” bisogna attraversare l’Ortica, o percorrere fino in fondo via Rubattino, e arrivare sulla via Cima. Dopo il cavalcavia della tangenziale e la strettoia del ponte sul Lambro si sbuca su via Lazio, una sorta di zona franca della circolazione stradale, con regole diverse rispetto al resto della città, e d’Italia.
Semaforo a tempo
Imboccando la destra al bivio, seguendo l’indicazione Terminal dei container, prima di tutto si incontra un semaforo temporizzato. Un dispositivo abbastanza diffuso in vari Paesi europei ma rarissimo in Italia (anche se le cose dovrebbero cambiare, visto che il decreto legge del 5 settembre del 2022 li ha introdotti come obbligo per alcuni tipi di strada).
Cancello aperto
Una volta scattato il verde, che regola la circolazione nella strettoia che costeggia la massicciata della ferrovia, si procede verso il terminal, e si arriva al cambio di corsia: un cartello indica che la corsia da imboccare è quella di sinistra. Non ci sono cartelli di divieto d’accesso ai non addetti, né quelli che indicano la strada ha regole tutte proprie di circolazione, né infine che si tratta di una strada senza uscita.
Il new jersey di sicurezza
Superato lo spaesamento, si prosegue tenendo la sinistra, come se ci si trovasse in una zona industriale della periferia londinese. Per evitare ripensamenti improvvisi le due corsie sono separate da un un new jersey di cemento. Difficile non percorre il tratto con una certa preoccupazione, soprattutto perché più avanti c’è una curva cieca che si affronta con il timore di trovarsi di fronte un veicolo.
Le sbarre
La strada – in pessime condizioni, a dire il vero – infine sbuca davanti alle sbarre del grande terminal per i container, dove non è più possibile proseguire. Lo stesso addetto agli ingressi guarda il malcapitato automobilista con una certa compassione, come a dire “Eccone un altro”. Del resto – ammette l’addetto – “Le indicazioni non sono chiare”.