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Riccardo e la strage di padre, madre e fratellino a Paderno Dugnano: “Vizio parziale di mente, si rifugia in un mondo fantastico per fuggire dalla realtà”

Triplice omicidio premeditato, l’esito della perizia alla vigilia del processo. Il 18enne sterminò la famiglia con 108 coltellate nella notte del 31 agosto 2024. Il “malessere” e il “clima competitivo” in casa, i verbali: “Volevo essere immortale, uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero”

Riccardo Chiarioni uccise fratello, madre e padre la notte del 31 agosto 2024 quando non aveva ancora 18 anni

Riccardo Chiarioni uccise fratello, madre e padre la notte del 31 agosto 2024 quando non aveva ancora 18 anni

Paderno Dugnano (Milano), 20 marzo 2025 – Era parzialmente incapace di intendere e volere il 18ennne Riccardo Chiarioni quando, nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2024, ancora minorenne, in una villetta a Paderno Dugnano uccise con 108 coltellate padre, madre e fratello di 12 anni. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica di Franco Martelli, disposta dalla gip per i minorenni di Milano, Laura Margherita Pietrasanta. Riccardo “viveva tra realtà e fantasia, quest'ultima non intesa come delirio, ma come rifugio”, ha accertato Martelli. Il vizio parziale di mente, se riconosciuto per il 18enne difeso dall'avvocato Amedeo Rizza, nel processo abbreviato che deve iniziare, porterebbe a una riduzione della pena. Una consulenza difensiva, invece, aveva accertato per lui l'incapacità totale. “Pur non entrando nel merito delle relazioni, che sarà valutato nelle opportune sedi, è stato accertato che il malessere di cui parlava Riccardo ha trovato conferma nella perizia e nella consulenza”, ha spiegato l'avvocato Rizza.

I verbali del giovane assassino

“Volevo proprio cancellare tutta la mia vita di prima", aveva messo a verbale il ragazzo, parlando di un suo "malessere” che durava da tempo, ma che si era acuito soprattutto in estate, e dicendo di sentirsi “estraneo” rispetto al mondo. “Volevo essere immortale, uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero”, aveva detto ancora Riccardo, cercando di spiegare una strage senza un movente. Nelle relazioni degli psicologi che si sono occupati di lui, allegate agli atti delle indagini, si era messo in luce che il ragazzo aveva parlato di un “clima competitivo” in famiglia, ma anche nello sport e più in generale in tutta la società. Un “clima relazionale - si legge – percepito come critico e competitivo”. Le ultime sue vacanze estive, con familiari ed amici, le ha descritte come “serene”, o almeno così aveva raccontato. In famiglia, aveva spiegato ancora nei colloqui, “se c'era il pretesto di litigare, io cercavo di non farlo”. All'apparenza, dunque, non aveva un motivo per sterminare la famiglia. “È stata la sera della festa (il compleanno del papà, ndr) che ho pensato di farlo”, ha riferito davanti alla giudice che lo aveva interrogato dopo l'arresto. Il perito ha accertato che nel momento della strage la sua capacità era parzialmente scemata, perché viveva pensando di rifugiarsi in un mondo fantastico e per farlo doveva liberarsi della realtà, compresa la sua famiglia.

Una foto tratta da Facebook della famiglia Chiarioni in un momento felice durante una vacanza
Una foto tratta da Facebook della famiglia Chiarioni in un momento felice durante una vacanza

A giudizio immediato

Nei confronti del 18enne la gip del Tribunale per i minorenni di Milano ha disposto – decisione presa all’inizio del mese – il giudizio immediato. La strage familiare risale alla notte tra il 31 agosto e il primo settembre scorsi: 108 fendenti, la maggior parte dei quali scagliati contro il fratellino di 12 anni. Quella sera a casa si era appena festeggiato il compleanno del papà. Riccardo dovrà ora rispondere di omicidio volontario pluriaggravato anche dalla premeditazione. La prima udienza davanti al Tribunale è fissata per il 26 giugno. 

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Gli accertamenti clinici

Lo scorso ottobre, su richiesta della difesa, la gip, anche a seguito delle indagini delle pm per i minori Sabrina Ditaranto e Elisa Salatino e dei carabinieri, aveva affidato a Franco Martelli, specialista in psichiatria e in criminologia clinica, l'incarico per l'accertamento in incidente probatorio sul giovane, detenuto nel carcere minorile di Firenze. Perizia che è stata depositata il 14 marzo e che sarà discussa, tra parti e consulenti, davanti alla giudice in un'udienza ad aprile. La difesa ha anche nominato un proprio consulente di parte, lo psichiatra Marco Mollica, che nel suo elaborato ha concluso per un vizio totale di mente. Entrambe le relazioni, così come quella della Procura per i minori, entreranno nel processo in abbreviato.

Letture pericolose

ll delitto, sul quale i carabinieri della tenenza di Paderno hanno indagato per sei mesi, non ha ancora un perché. "Volevo essere immortale, uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero", la confessione a caldo del ragazzo che in camera aveva una copia del “Mein Kampf" di Hitler e discorsi di Benito Mussolini annotati a matita su un quaderno, accanto a disegni di aquile romane e fasci littori e agli appunti su lame e coltelli. Ma gli inquirenti hanno trovato anche il “Manifesto“ di Karl Marx e una copia di “Se questo è un uomo“ di Primo Levi.

Strage in famiglia a Paderno, 17enne parzialmente incapace
La perizia psichiatrica riconosce il vizio parziale di mente per Chiarioni, accusato dell'omicidio della famiglia a Paderno Dugnano.

La musica dei Beatles

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la sera del triplice omicidio Riccardo stava ascoltando un brano dei Beatles con le cuffiette. A un certo punto, ha deciso di prendere un coltello in cucina e ha colpito con 57 fendenti il fratello Lorenzo, che dormiva nella stessa cameretta. Dopodiché, avrebbe sferrato altre 51 coltellate per uccidere i genitori, svegliati dalle grida del figlio piccolo. Uno degli elementi contestati dalla difesa, nella fase della misura cautelare, è quindi proprio quello dell’aggravante della premeditazione.