REDAZIONE MILANO

Famiglia sterminata a Paderno, il 17enne è stato arrestato. Sequestrata l’arma: un coltello da cucina

I militari hanno portato il ragazzo al centro di prima accoglienza del Beccaria e poi dentro il carcere. Da chiarire ancora il movente

Da sinistra Fabio C., il reo confesso Riccardo, il fratellino Lorenzo (da Facebook)

Da sinistra Fabio C., il reo confesso Riccardo, il fratellino Lorenzo (da Facebook)

Paderno Dugnano (Milano), 1 settembre 2024 – Passerà la sua prima notte al Beccaria, il 17enne Riccardo C. che nella notte tra sabato 31 agosto e domenica 1 settembre, ha sterminato la sua famiglia – padre, madre e fratellino di 12 anni – a coltellate. Dopo aver confessato il triplice omicidio, i carabinieri della Tenenza di Paderno Dugnano e del Nor della Compagnia di Sesto San Giovanni lo hanno tratto in arresto per omicidio, “a conclusione di serrata attività d’indagine coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei minorenni di Milano e dalla Procura della Repubblica di Monza”. 

I militari hanno trovato sul posto e sequestrato l’arma utilizzata dal ragazzo per uccidere la famiglia: un coltello da cucina. 

Il ragazzo è stato interrogato a lungo, oggi pomeriggio, presso i carabinieri di Paderno Dugnano, alla presenza della procuratrice dei minori Sabrina Di Taranto. Al momento il triplice delitto non avrebbe un movente chiaro, per il quale forse "bisognerà attendere a lungo per spiegare un gesto così atroce", come appreso da fonti giudiziarie. Inizialmente, infatti, il giovanissimo aveva fornito tutta un’altra versione, con cui addossava la colpa al padre, Fabio C. Aveva detto di aver sorpreso nella notte il padre in camera del figlio più piccolo, Lorenzo. Secondo il suo primo racconto, il 51enne aveva ucciso figlioletto e moglie, Daniela Albano. A quel punto il ragazzo aveva accoltellato a morte il genitore.

Una versione poco verosimile e con pochi riscontri. E così le indagini, “sfociate nelle dichiarazioni autoaccusatorie del ragazzo – si legge nel comunicato dei carabinieri – hanno consentito una prima ricostruzione degli eventi a cui seguiranno ulteriori approfondimenti istruttori”. 

Bisogna capire, in primo luogo, il movente. Cosa può avere armato la mano di un ragazzo figlio di una famiglia perfetta, unita e benestante? Cos’è successo alle 2 di notte nella villetta di via Anzio, a Paderno? Domande le cui risposte non aiuteranno, comunque, la comunità a superare lo choc. Il Comune ha proclamato il lutto cittadino per il giorno del funerale, ovviamente non ancora deciso.