È una comunità devastata dal lutto e dall’orrore quella che partecipa ai funerali dei coniugi Fabio e Daniela e del figliolo Lorenzo, uccisi dal primogenito Riccardo, di 17 anni, nella notte tra il 31 agosto ed il 1 settembre, a Paderno Dugnano, nella provincia di Milano. Dopo la strage familiare e la confessione, Riccardo è stato trasferito nel carcere minorile Beccaria con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione. Nei prossimi giorni incontrerà i nonni, che più volte hanno manifestato la volontà di restare vicini al nipote.
All'uscita delle salme dalla chiesa, le persone radunate fuori hanno lasciato volare in aria palloncini azzurri e salutato la famiglia con un lunghissimo applauso. Le bare, sormontate da corone di fiori bianchi, sono state caricate sui carri funebri nel piazzale antistante alla chiesa.
Delpini, immaginando l'incontro tra Dio e le tre vittime, ha spiegato come mamma Daniela potrebbe aver parlato di "mistero, di quel buio impenetrabile in cui si accende una luce - dove - mamma abita il mistero ed è solo capace di amare". Allo stesso modo ha parlato delle ipotetiche parole di Fabio: "non ho potuto, non ho voluto difendermi, pur essendo forte non ho usato la forza - ha detto - lo spettacolo era troppo assurdo, troppo sbagliato, troppo, troppo insanguinato. Ma poi subito la vista si è oscurata, l'assurdo è scomparso e sei apparso tu, Signore Dio". Quello di Lorenzo, pronunciato all'inizio, è stato il passo più toccante: "Mi immagino che accogliendo Lorenzo il Signore Dio gli abbia detto 'perché sei qui, così giovane? Da dove vieni? Che cosa sono queste ferite? Che cosa è stato della tua vita?'.Io mi immagino che Lorenzo abbia risposto 'sono qui a causa di mio fratello, il mio fratello grande, il mio fratello intelligente è stato lui che ha interrotto il mio incubo notturno, mentre avevo l'impressione di essere inseguito da un mostro. E mi sarei svegliato, penso, come al solito spaventato e rassicurato di essere ancora vivo ma in quella notte non mi sono svegliato, a causa di mio fratello, il mio fratello grande, il mio fratello intelligente". L'arcivescovo ha poi immaginato la risposta che Lorenzo avrebbe dato a Dio, sul significato della sua vita e di cosa sarà quella di suo fratello senza di lui. "La mia vita è stata un inizio, la mia vita è stata un sogno. Forse qualcuno dirà che la mia vita è stata un niente. Ma invece io voglio essere un inno alla vita, io voglio vivere - ha spiegato Delpini - mio fratello mi ha impedito di diventare grande e inseguire sogni, ma continuo a vivere in questa gloria della tua casa - ha aggiunto - io voglio stargli vicino sempre, io voglio consolare le sue lacrime, voglio calmare i suoi spaventi, voglio sperare con lui e per lui".
"Di fronte all'incomprensibile tragedia, la parola del Signore ci aiuta a decifrare l'enigma e a raccogliere da Lorenzo, Daniela, Fabio il cantico della vita e della speranza giovane di un fratello, l'intensità dell'amore misterioso di una mamma e la responsabilità della parola vera di un papà". Ha detto, durante le esequie, l'arcivescovo di Milano Mario Delpini.
Fuori e dentro al chiesa ci sono oltre un migliaio di persone raccolte per commemorare la famiglia uccisa. "Nessuna notte buia potrà impedire al sole di risorgere", hanno fatto scrivere - citando Jim Morrison - i parenti delle vittime sul manifesto funebre e hanno chiesto di non portare fiori ma di devolvere eventuali offerte all’associazione Kayros di don Claudio Burgio, che si occupa del reinserimento sociale dei minori con procedimenti penali in corso.
La cerimonia è stata interrotta da un uomo salito sul pulpito della chiesa. Dopo aver chiesto all'arcivescovo di Milano Mario Delpini, che celebra le esequie, tre minuti di tempo per proporre la sua ''soluzione'' a contrasto della violenza, l'uomo è stato bloccato dai carabinieri immediatamente intervenuti nella chiesta e accompagnato fuori.
Il Comune ha dichiarato lutto cittadino nella giornata di oggi, esponendo le bandiere a mezz'asta. Tra le corone di fiori all'esterno della chiesa, una della città di Paderno Dugnano, una degli zii e dei cugini. Due sono dedicate a Lorenzo, 12 anni: "Per sempre nei nostri cuori, i tuoi compagni di classe" e "La comunità I.C. Allende".
I feretri di papà Fabio, mamma Daniela e del figliolo Lorenzo portati all'interno della chiesa. La celebrazione delle esequie inizierà alle 14.30.
Decine di persone si sono già raccolte fuori dalla chiesa di Santa Maria Nascente di Paderno. Alcuni dei hanno portato dei palloncini per omaggiare le vittime della strage. All'interno si sta recitando il rosario, trasmesso dagli autoparlanti anche all'esterno.
I funerali, presieduti dall’arcivescovo Mario Delpini, avranno luogo alle 14.30 nella chiesa di Santa Maria Nascente della cittadina alle porte di Milano. L’arcidiocesi ha avvisato che “per preservare il necessario clima di preghiera e raccoglimento, si avvisano i colleghi che non sarà ammessa la presenza in chiesa di fotografi e operatori video. Questi dovranno posizionarsi in un’area a loro riservata nel piazzale antistante”.