“Non lo abbandoneremo mai, gli staremo sempre vicino”. È un messaggio che supera il dolore per l’uccisione della figlia, del genero e del nipote quello del nonno materno di Riccardo, il ragazzo di 17 anni che ha assassinato a coltellate la sua famiglia nella notte del primo settembre.
Secondo gli ultimi accertamenti, il diciassettenne avrebbe inflitto 68 coltellate al fratellino di 12, alla madre e al padre dopo alcuni giorni in cui aveva valutato l’omicidio. Nonostante il massacro, i nonni e gli zii del giovane hanno fatto quadrato intorno a lui. L’avvocato del ragazzo, Amedeo Rizza, ha fatto sapere che malgrado il “dolore per la perdita anche di sua figlia e dell'altro nipote” e il fatto che “non si riesca a spiegare quello che è accaduto”, il nonno del giovane, così come gli altri familiari, gli starà “sempre vicino”.
Nel frattempo, il Tribunale di Monza ha nominato un’avvocatessa come tutore legale per il giovane. L’accusa nei confronti del ragazzo si sta giocando rispetto all’aggravante della premeditazione: secondo l’accusa il triplice omicidio è stato premeditato, mentre per la difesa il “malessere” esistenziale che Riccardo “covava” da tempo è poi “esploso” quella notte contro la famiglia, senza piani preordinati.
Con una condanna per omicidio pluriaggravato anche dalla premeditazione ovviamente la pena sarebbe decisamente più alta, potrebbe andare ben sopra i 20 anni, anche se nel procedimento penale minorile bisogna tenere conto di tutta una serie di fattori procedurali e di possibilità di reinserimento.