Un nuovo capitolo nell’impervio tentativo di ricostruire la verità in merito alla strage di piazza della Loggia, l’attentato di matrice neofascista commesso a Brescia il 28 maggio del 1974. Il giudice dei minori Angelica Nolli, accogliendo la richiesta della procura minorile, ha rinviato giudizio con l’accusa di strage Marco Toffaloni, 66 anni, ritenuto uno degli esecutori materiali.
Quella mattina di quasi 50 anni fa, in seguito all’esplosione avvenuta durante una manifestazione sindacale indetta proprio per protestare contro le bombe dell’estrema destra, morirono 8 persone e altre 102 rimasero feriti.
Chi è Marco Toffaloni
Toffaloni attualmente risiede in Svizzera ed è cittadino svizzero. All’epoca della strage aveva 17 anni: per questo il suo caso è stato trattato dalla procura presso il tribunale dei minori. A fare il suo nome per la prima volta, nel corso delle innumerevoli evoluzioni giudiziarie della vicenda, fu il collaboratore di giustizia Gian Paolo Stimamiglio. A lui Toffaloni avrebbe riferito di “aver avuto un ruolo tutt'altro che marginale nella strage”.
In seguito a queste rivelazioni gli inquirenti hanno acquisito una fotografia del giorno della strage che attesterebbe la presenza di Toffaloni in piazza della Loggia la mattina del 28 maggio 1974, pochi attimi dopo la deflagrazione. I risultati di una perizia antropometrica disposta dalla procura, effettuata comparando alcuni scatti di Toffaloni 17enne con quello “incriminato”, hanno portato i magistrati alla convinzione che la figura ritratta fosse proprio il giovane militante di Ordine Nuovo, l’organizzazione neonazista all’epoca guidata da Pino Rauti, assolto in appello dall’accusa di essere il mandante dell’attentato.
Toffaloni nei mesi scorsi è stato interrogato per rogatoria perché fornisse la sua versione dei fatti che gli sono contestati: si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La difesa
Il difensore dell'imputato, l'avvocato Marco Gallina, aveva chiesto la sentenza di non luogo a procedere per il suo assistito sostenendo anche l'ipotesi della prescrizione del reato. Nel processo minorile non si possono costituire parti civili, ma in aula erano presenti rappresentanti delle storiche parte civili, Comune, sindacati e famiglie delle vittime.
C'era anche un rappresentante del governo dopo le polemiche delle scorse settimane per la mancata costituzione di parte civile nell'ambito dello stesso filone in cui davanti al tribunale ordinario dove è in corso l'udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, maggiorenne all'epoca dei fatti, e anche lui ritenuto uno degli esecutori materiali della strage fascista del 28 maggio 1974. Il processo a Toffaloni inizierà il 7 settembre.