MARIANNA VAZZANA
Cronaca

La strategia di attivismo totale di Greta Thunberg: “Dal clima alle guerre contro tutte le crisi”

Terza volta a Milano per la fondatrice di Fridays for Future: in centinaia al corteo ecologista. L’attivista svedese sposa la causa palestinese: stop genocidio. “Usciamo dalla zona di comfort”

Greta Thunberg, attivista svedese, 21 anni, al corteo ecologista di ieri mattina a Milano da largo Cairoli al Naviglio Grande. Nel 2018 lanciò il primo sciopero del clima

Greta Thunberg, attivista svedese, 21 anni, al corteo ecologista di ieri mattina a Milano da largo Cairoli al Naviglio Grande. Nel 2018 lanciò il primo sciopero del clima

Milano – “Se come attivista per il clima non si lotta anche per la liberazione della Palestina e per la fine del colonialismo e dell’oppressione in tutto il mondo, allora non ci si può definire attivista per il clima”. Kafiah sulle spalle, in prima linea alla manifestazione milanese dei Fridays for Future, Greta Thunberg prende la parola in piedi sul furgone che guida il corteo.

Così la 21enne svedese, volto e simbolo del movimento ambientalista partito dal suo “sciopero della scuola per il clima“ nel 2018 e cresciuto ispirando le proteste degli studenti di tutto il mondo, ora salda la lotta ecologica a quella per la libertà dei popoli cominciando da quello palestinese. Invita a “uscire dalla zona di comfort e chiedere la fine di questo genocidio”. Perché “non si può pretendere di lottare per la giustizia climatica se si ignora la sofferenza dei popoli colonizzati ed emarginati di oggi. Il silenzio è complicità”. Applausi da oltre un migliaio di manifestanti, tra cui esponenti di collettivi studenteschi e i Giovani palestinesi d’Italia.

Questo il messaggio dell’attivista, che fa sentire la sua voce a Milano per la terza volta. La prima era stata nel 2019: un veloce passaggio in stazione Centrale insieme ai genitori, nel suo viaggio per incontrare la classe dirigente e Papa Francesco a Roma. Si era detta sorpresa per quanto il movimento Fridays for Future fosse cresciuto in Italia. All’ombra della Madonnina era poi tornata tre anni fa in occasione della “Youth4Climate”, tre giorni di discussione sul clima, sferzando i politici: “Ci serve un dialogo costruttivo ma sono 30 anni che sentiamo “bla, bla, bla“ e dove siamo? Più del 50% di tutte le emissioni di Co2 sono avvenute dal 1990 in poi e un terzo dal 2005 in poi”.

In corteo per Fridays for Future
In corteo per Fridays for Future

“Ora viviamo in un’epoca definita da sfruttamento, violenze, oppressioni, genocidi, ecocidi, carestie, guerre, colonialismo, aumento di diseguaglianze e una crescente crisi climatica. Sono tutte crisi interconnesse che si rafforzano a vicenda e portano a sofferenze inimmaginabili”. Davanti ai suoi occhi, un mare di cartelli sventolati dai manifestanti dietro lo striscione di testa con scritto “Stop genocide, stop ecocide“. Tra i messaggi: “Ci avete rotto i polmoni“, “There is not planet b“, “Anche i dinosauri pensavano di avere tempo”.

Tanti i flash mob messi in scena. C’è quello in corso Colombo, che ricorda le manifestazioni antirazziste contro i simboli del colonialismo avvenute negli Stati Uniti e in tutto il mondo occidentale, con tanto di statue decapitate (e tra le immagini più colpite c’è proprio quella di Cristoforo Colombo). Al Fridays for Future milanese, in occasione del 12 ottobre, anniversario della scoperta dell’America, un giovane si è arrampicato coprendo la targa ufficiale della toponomastica con un foglio che riporta la scritta “via della Resistenza indigena”. “A scuola ci insegnano che Colombo ha scoperto l’America. Ma ha dato vita a secoli di schiavitù e sfruttamento. Al progresso costruito sulla pelle dei popoli”. E non sono mancate le iniziative contro le aziende accusate dai manifestanti di sostenere militarmente Israele: “Il pianeta brucia e non lo si può fermare con le armi”.