
Street food in via Torino
Milano, 18 aprile 2018 - Stop alla puzza di fritto in via Torino. Panzerotti, ciambelle e pesce cucinati sul momento dai baracchini del cibo di strada, il cosiddetto «street food», sono appetitosi, ma alcune di queste attività commerciali all’aperto «producono emissioni incompatibili con la presenza di numerosi negozi, i cui ingressi si trovano di fronte ai punti abituali di stazionamento dei mezzi medesimi».
È quanto si legge in un ordine del giorno approvato all’unanimità lo scorso 10 aprile dal Municipio 1, un documento che non a caso si intitola: «Richiesta di interdizione di via Torino all’attività di street food». Una presa di posizione netta da parte del «parlamentino», che arriva dopo una serie di lamentele rivolte dai commercianti della strada dello shopping all’amministrazione comunale. Lamentele in cui i rappresentati dei negozianti di via Torino protestavano proprio per «l’odore e il fumo che arrivano dalle friggitorie di pesce e ciambelle». Nel mirino, in particolare, un baracchino che cucina frittelle e panzerotti ed è posizionato proprio all’inizio di via Torino, a pochi passi da piazza Duomo, proprio davanti alla fermata della linea 3 del tram. Ma l’odg del Municipio 1 affronta il problema street food in maniera più complessiva. Perché nel documento si legge che i baracchini collocati nella strada «non sempre rispettano le prescrizioni previste dal vigente regolamento, in termini di stazionamento (ben oltre le due ore previste dall’ordinanza sindacale)». Non basta. L’odg denuncia pure «la presenza di operatori abusivi, non food (già segnalate agli operatori della Polizia locale) che si aggiungono in maniera estemporanea ai banchi già autorizzati dall’area attività produttive». Una situazione del tutto «inopportuna» per una strada «monumentale» come via Torino.
La conclusione dell’odg è netta, perché chiede alla Giunta comunale guidata dal sindaco Giuseppe Sala «l’inibizione di via Torino (almeno nel tratto compreso tra Piazza Duomo e Piazza San Giorgio) all’esercizio di attività di street food, al pari del cosiddetto “cannocchiale’’ compreso tra Piazza San Babila e il Castello Sforzesco, dove questo tipo di commercio è già vietato». In attesa della decisione finale dell’esecutivo di Palazzo Marino sui baracchini di via Torino, il Municipio 1 chiede altresì «l’intensificazione dei controlli, da parte dei nuclei operativi della Polizia locale, onde inibire i fenomeni di commercio abusivo, anche includendo via Torino nei passaggi dei vigili di quartiere dell’area Genova-Ticinese o dei nuclei presenti in Piazza del Duomo». Il futuro dello street food in via Torino, a questo punto, sembra avere i giorni contati. Anche se ciambelle, panzerotti e pesce fritto restano appetitosi. Ma che puzza. E che fumo.