PATRIZIA TOSSI
Cronaca

San Donato, studente gay: la scuola diventa un inferno

La denuncia dei Sentinelli di Milano contro un istituto superiore: "Irriso e attaccato continuamente nel silenzio degli insegnanti"

Il gruppo Sentinelli ha postato sul web la denuncia sul caso di presunte vessazioni subite da uno studente di 17 anni

Milano, 28 giugno 2018 - Un anno scoalstico trasformato in un incubo, uno studente diventa bersaglio dei compagni di classe che lo attaccano pesantemente per il suo orientamento sessuale. Discriminazioni omofobe, attacchi verbali violenti e un clima di tensione. È quello che sarebbe accaduto in un istituto superiore di San Donato, dove un 17enne sarebbe stato vessato per mesi. Ad accendere i riflettori su questo pesantissimo episodio di bullismo sono stati i Sentinelli di Milano, la community nata a sostegno dei diritti civili, scesa al fianco del ragazzo «vittima da tempo di discriminazione e omofobia». Secondo il ragazzo, gli insegnanti non avrebbero fatto nulla per bloccare i bulli.

«Succede da almeno sei mesi – si legge sulla pagina Facebook dei Sentinelli – che il ragazzo sia preso di mira da alcuni compagni a causa del suo dichiarato orientamento sessuale. Il tutto avviene nell’indifferenza di alcuni insegnanti e addirittura con la complicità di uno di loro. È stato più volte apostrofato con chiari riferimenti di stampo fascista e omofobo tipo ‘i fro…i devono bruciare tutti’. Lui ha deciso di non subire in silenzio. Il suo coraggio e la sua determinazione sono un insegnamento per tutti noi. Esprimiamo piena solidarietà e appoggio e ci impegniamo ad essere al suo fianco in questa battaglia di civiltà».

La scuola fa muro, gli insegnanti smentiscono le accuse dei Sentinelli, ma lo fanno nell’anonimato. «La situazione è reale ed è nota, ma va discussa con calma», dice la preside reggente, tagliando corto al telefono. «Molti ragazzi arrivano nella nostra scuola con situazioni pregresse di fragilità, tanti hanno subito episodi di bullismo alle medie – racconta un insegnante – e le ricadute si trascinano per anni. Quest’anno due ragazzi hanno tentato il suicidio. Uno è stato salvato dalla Polizia postale che ha intercettato alcune frasi del ragazzo pubblicate su Facebook che alludevano al suicidio, i genitori lo hanno fermato mentre tentava di gettarsi dal balcone di casa».

La famiglia  del giovane si è sentita costretta a mettere in piazza il dolore sui social per riuscire a fermare questa escalation di pressioni. «Nella nostra scuola non ci sono mai state discriminazioni legate all’orientamento sessuale – continua l’insegnante -, ci sono tanti ragazzi dichiaratamente gay e non hanno mai avuto problemi». Se la scuola non prenderà posizione netta a sostegno del ragazzo, verificando se davvero ci siano stati insegnanti complici o silenti, gli amici del ragazzo chiederanno aiuto alle istituzioni.