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Studente pestato alla Statale, vittima: "Perso sensibilità di parte del cranio"

Il giovane ripercorre le fasid ell'aggressione durante un'udienza del processo. In aula, oggi, sono stati ascoltatai anche alcuni testimoni che hanno assisitito alla scena

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Milano, 16 aprile 2015 - E' costretto a ripercorrere le fasi del pestaggio, avvenuto la notte tra il 14 e il 15 febbraio del 2013 durante una festa all'Università Statale di Milano. Federico Capitolo, 30 anni, viene ascoltato nell'udienza del processo, all'ottava sezione penale del Tribunale di Milano, a carico di due giovani, Simone Di Renzo e Lorenzo Kalisa Minani, legati al movimento studentesco e 'no Tav', accusati di aver partecipato all'aggressioneDi Renzo è accusato di violenza privata, mentre Minani di violenza privata e lesioni gravissime.

"Mi trovavo in Statale in compagnia di un amico, e per dare sfogo alla mia arte ho fatto un disegno su un cartellone con scritte riferite a prigionieri politici", ha spiegato Capitolo che, rispondendo alle domande del pm Piero Basilone. "Si è avvicinata una persona e mi ha chiesto se intendevo provocare - ha proseguito -, è iniziato un battibecco, ci siamo spinti e mi sono ritrovato circondato da altre 15 o 20 persone". L'ex studente ha quindi raccontato di essere stato "trascinato fuori dall'Università e colpito con schiaffi, pugni e calci in faccia quando mi trovavo già a terra". "Mi hanno picchiato per una quindicina di minuti - ha riferito -, ho fatto finta di svenire per far sì che la smettessero, uno di loro ha gridato 'è mort', si sono allontanati e a quel punto io e il mio amico ne abbiamo approfittato per defilarci". A causa del pestaggio, l'uomo avrebbe quindi subito gravi danni. "Nei giorni successivi sono andato in ospedale perché mi faceva male la testa - ha riferito in aula -, e i medici mi hanno spiegato che si erano staccate delle schegge del cranio che rischiavano di lesionare il cervello. Sono stato operato - ha concluso - e per evitare conseguenze più gravi hanno inserito otto placche e una vite nella parte del cranio colpita". I due giovani imputati, difesi dagli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, erano stati arrestati dopo mesi di indagini. Durante l'udienza di oggi sono stati ascoltati anche alcuni testimoni che hanno assistito al pestaggio.