Milano – Sette anni di carcere in abbreviato per uno degli aggressori dello studente che, lo scorso settembre, arrivato a Milano dalla Puglia per sostenere il test d’ingresso al corso di laurea di professione sanitaria, è stato picchiato e rapinato, alle 8 di mattina, dopo essere sceso dal treno, alla Stazione Centrale. A deciderlo è stato il gup Alberto Carboni che ha inflitto una pena ben superiore ai 4 anni e 4 mesi chiesti dalla pm Ilaria Perinu, al netto dello sconto previsto dal rito. Il giudice ha, invece, mandato a processo gli altri due coimputati dopo aver rigettato la loro richiesta di abbreviato condizionato. Il giudice che ha inflitto una pena così severa ha considerato i fatti molto gravi.
Infatti come testimoniano le immagini delle telecamere, lo studente, 19 anni, partito da Bari con un Intercity notturno per affrontare l’esame al Politecnico, è stato aggredito da cinque nordafricani, due dei quali sono riusciti a fuggire. Dai video e dalle indagini della Procura, risulta che i tre fermati e ora in carcere, sotto l’effetto di droghe pesanti (crac), avrebbero cominciato a picchiare violentemente il giovane - che non si è costituito parte civile - mentre stava camminando nel tunnel della linea verde della metropolitana ed era al telefono con il padre per rassicurarlo che il viaggio era andato bene.
Stando agli atti giudiziari, gli arrestati, tutti del Marocco, rispondono di rapina aggravata per aver commesso il fatto in cinque o più persone e "in un luogo tale da ostacolare la pubblica o privata difesa", ossia il tunnel. Inoltre sono state contestate anche le lesioni aggravate per le "contusioni multiple" provocate al 19enne, il quale aveva raccontato: "Prima di arrivare ai tornelli, sono stato aggredito. Sono stato colpito con un pugno alle spalle" da uno. "Poi - aveva proseguito - gli altri mi hanno bloccato contro il muro strappandomi l’orologio, la collanina d’oro, i vestiti". Il processo per i due rinviati a giudizio si aprirà il prossimo 16 gennaio.