
In via Polesine sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile
Milano – Silvia (nome di fantasia) sta aspettando l’autobus sotto la pensilina di via Polesine, a due passi da una delle uscite della metropolitana in piazzale Corvetto. È da sola ad attendere il passaggio della 95, che la porterà a casa di una parente che vive nella periferia sud della città: mancano dieci minuti alle 21 di venerdì, in giro non c’è quasi nessuno. All’improvviso, compare dal nulla un gruppo di giovani nordafricani, sette-otto persone in tutto. Uno di loro, in particolare, si stacca dal resto della comitiva e punta la ventenne.
Pochi secondi e scatta il raid, inaspettato e violento: il ragazzo si avventa sulla studentessa universitaria dello Iulm, la afferra per le braccia e la scaraventa contro la copertura in plexiglas; poi le si avvicina minaccioso e mima chiaramente e ripetutamente un atto sessuale. È in quel momento che alcune auto imboccano la strada a senso unico che porta in piazzale Ferrara: con ogni probabilità, il passaggio delle macchine induce l’aggressore ad allontanarsi di scatto e a raggiungere gli amici.
È la sequenza choc andata in scena l’altra sera al Corvetto: l’autore del blitz, che per fortuna non ha avuto conseguenze fisiche per la vittima, è scappato, ma i carabinieri del Nucleo Radiomobile sono comunque riusciti a dargli un nome dopo aver visionato le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. È caccia, stando alle prime informazioni, a un venticinquenne marocchino pregiudicato, scarcerato a fine febbraio: risulta al momento denunciato in stato di irreperibilità per violenza sessuale. La ventenne, in lacrime e ancora sotto choc per l’accaduto, ha formalizzato la denuncia contro di lui.
È stata proprio lei a chiamare il 112 per segnalare quanto le era appena successo, sebbene durante la telefonata qualcuno le abbia fatto segno di non avvisare le forze dell’ordine. All’arrivo dei militari, il presunto aggressore si era già rifugiato in un esercizio commerciale, dal quale si sarebbe poi allontanato “protetto” in qualche modo da alcuni connazionali; i testimoni lo hanno visto correre in direzione viale Lucania. Grazie alle indicazioni di chi ha assistito alla scena, gli investigatori dell’Arma hanno concentrato sin da subito la loro attenzione sui filmati registrati da alcuni occhi elettronici installati in via Polesine: dall’analisi dei fotogrammi è emerso il volto del presunto molestatore. Si tratta, secondo quanto risulta al Giorno, di un venticinquenne già noto per diversi precedenti: un paio di mesi fa, è uscito di cella dopo un periodo di detenzione per reati legati allo spaccio di stupefacenti.
Non ha una dimora ufficiale, è verosimile che si appoggi saltuariamente da conoscenti o in qualche rifugio di fortuna in aree abbandonate: ora è ricercato dai carabinieri. Al Corvetto sono intervenuti anche i sanitari di Areu con un’ambulanza, anche se la studentessa universitaria, che nei primi minuti faticava a parlare per lo spavento, ha rifiutato le cure mediche e il passaggio in pronto soccorso. Messo a verbale il suo racconto, la ventenne, residente in un Comune dell’hinterland, è stata accompagnata in macchina dai militari a casa della parente.