
Studenti a scuola di ortaggi 2.0. In città la serra aeroponica
Sarà meta anche delle scolaresche del territorio, che potranno visitarla e studiarne i meccanismi, la serra aeroponica che Eni realizzerà e renderà operativa entro la prossima primavera nella sede di Bolgiano, a San Donato. E così anche il Sud-Est Milanese sperimenta le nuove frontiere della filiera alimentare, con una coltivazione dove gli ortaggi crescono fuori dal suolo, ossia senza l’ausilio del terreno. A rendere possibile l’attecchimento e lo sviluppo delle piante è la nebulizzazione di acqua e sostanze nutritive direttamente sulle radici, in modo da garantire non solo un’idratazione e una nutrizione ideali, ma anche una corretta ossigenazione. Si tratta di un sistema nel segno della sostenibilità, in grado di azzerare il consumo di suolo e ridurre al minimo l’utilizzo di acqua e fertilizzanti.
In questo modo, nella serra di Eni cresceranno varie tipologie d’insalata, ma anche rucola, ravanelli, porri, cavolo rosso, crescione, bietola e basilico. Gli ortaggi riforniranno la cucina aziendale e saranno utilizzati per comporre parte delle pietanze consumate dai lavoratori nelle mense della società. Verrà così assicurato "un prodotto freschissimo e a elevata sostenibilità - fanno sapere dall’azienda dell’energia -, con assenza di residui e imballi, e con un annullamento delle distanze tra produttore e consumatore". Un meccanismo pienamente in linea con la filosofia del chilometro zero. L’impianto, proseguono da Eni, "è basato sulla tecnologia sviluppata da Agricooltur®: una start up innovativa nata nel 2018 grazie all’unione delle competenze dei suoi soci fondatori nel campo dell’agronomia e dell’elettronica, che detiene i brevetti dei sistemi e ha la missione di realizzare progetti sostenibili a livello sociale e ambientale (molti dei materiali utilizzati nella costruzione sono recuperati, o riciclati)". Il progetto ha già ottenuto il permesso a costruire da parte del Comune. Il know how sotteso al funzionamento della serra potrà, un domani, essere condiviso e messo a disposizione anche dell’ente locale per un’eventuale replica del progetto su aree pubbliche.