Dopo le nuove regole contro le slot-machine, gli studenti di Cernusco imparano a teatro i rischi della dipendenza. Alla Casa delle Arti è andato in scena "Gran casinò", in platea i ragazzi del Campanella e dell’Ipsia Majorana - "una lezione sulla febbre da gioco" e sui pericoli ai quali espone - offerta da Comune e Acli. "La strada giusta per contrastare il fenomeno", dice l’ex preside Claudio Mereghetti in platea con i ragazzi dello storico liceo privato di cui è coordinatore didattico. Un’altra tappa "del percorso di sensibilizzazione sul tema" avviato dalla Giunta che a ottobre ha approvato una delibera restrittiva sulle macchinette mangia-soldi. Nel testo, il divieto di installarle a 500 metri da luoghi sensibili, scuole e oratori per cominciare, ma anche centri anziani.
Una mappa che può ampliarsi all’occorrenza: a Cernusco infatti, adesso, vale il vincolo di valutazione su ogni singola richiesta di installazione, "così la cartina dei punti delicati può cambiare di volta in volta". È uno dei pochi documenti nel Paese a recepire il concetto e ad applicarlo. In questo campo c’è anche un aspetto delicato di lotta alla criminalità organizzata che allunga le mani su un mercato fiorente. Le nuove linee guida hanno l’obiettivo di "prevenire la ludopatia". Un’azione che rientra in un più ampio impegno "per la tutela delle fasce più fragili della popolazione, che da sempre ci vede in prima linea con interventi concreti", spiega la vicesindaca Paola Colombo. "Contrastiamo in modo più incisivo un fenomeno pericoloso per la salute e non solo, andando ad applicare tutti gli strumenti che le norme ci permettono", aggiunge Alessandro Galbiati, assessore all’Urbanistica. La lotta passa anche dai ragazzi, i giocatori incalliti, infatti, hanno un’età sempre più precoce.
Barbara Calderola