REDAZIONE MILANO

Milano, studenti protestano sotto la Regione per la carriera alias: cos’è e perché divide scuola e politica

Il consiglio ha bocciato una mozione di Fratelli d’Italia contraria alla registrazione di uno studente con un nome diverso da quello dell’anagrafe. Gli attivisti: “Senza la carriera alias rinuncerei agli studi”

Il presidio degli studenti in favore delle carriere alias davanti al palazzo di Regione Lombardia (Ansa/Paolo Salmoirago)

“Personalmente, se non avessi la carriera alias rinuncerei agli studi. Questo non è un capriccio”. A dirlo è lo studente Arono Celeprin, una dei giovani andati sotto il palazzo della Regione Lombardia per protestare contro una mozione di Fratelli d’Italia votata e bocciata – 35 voti contro 33 – martedì pomeriggio. Se approvata, la mozione avrebbe impegnato le istituzioni regionali a emettere un divieto delle carriere alias nelle scuole che l’hanno adottata.

La carriera alias – o identità alias – è un protocollo che prevede la possibilità di registrarsi a scuola con il nome che corrisponde alla propria identità di genere anche se questo è diverso da quello anagrafico. Per fare un esempio, se lo studente Mario Rossi sta vivendo un processo di transizione di genere per cambiare il proprio sesso e preferisce farsi chiamare Serena invece che Mario, la carriera alias permette allo studente di iscriversi al liceo con il nome che preferisce.

Per i sostenitori di questo protocollo, l’identità alias ha lo scopo di evitare alle persone transgender di subire un disagio quotidiano e forme istituzionalizzate di discriminazione. Secondo Arono, “questo è un problema anche di discriminazione, perché anche se tu spieghi alle persone che in realtà quello non è il tuo nome, non tutte lo rispetteranno, esponendoti a discriminazioni transfobiche e a bullismo” .“Siamo tutti un po' preoccupati – ha concluso – e nel caso passasse questa mozione non sappiamo davvero cosa fare. Sarebbe uno scenario davvero brutto”.

Mozione respinta

La mozione di Fratelli d’Italia è stata votata con voto segreto ed è stata respinta per 35 voti contro 33, con 4 astenuti. L'esito del voto è stato accolto da applausi e urla di esultanza da parte di alcuni giovani che presenti nella tribuna come ospiti. La giunta, con l'assessore all'Istruzione Simona Tironi, aveva lasciato libertà di voto.

Tra i consiglieri della maggioranza durante il dibattito era emerso il dissenso dell'ex assessore al Welfare Giulio Gallera (Forza Italia), che aveva annunciato il suo voto contrario. "La scuola è un luogo in cui dobbiamo insegnare il rispetto per gli altri" e "affinché ognuno possa essere valutato per le proprie capacità le istituzioni devono occuparsi dei più fragili" come queste persone "che hanno dentro consolidato il loro essere" aveva detto in aula. Il suo capogruppo, Fabrizio Figini, aveva lasciato libertà di voto.

La mozione di Fratelli d’Italia

Contro la mozione di Fratelli d’Italia, presentata dal consigliere Giacomo Zamperini il 4 luglio, poi ritirata e ripresentata il 12 settembre, si sono unite la minoranza di sinistra e i rappresentanti di associazioni studentesche e di alcune associazioni per la tutela dei diritti delle persone Lgbt+ come Acet, Agedo, Ala e I Sentinelli di Milano. 

I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia erano piuttosto compatti. Già il 5 settembre, il consigliere Pietro Macconi aveva inviato una mail ai dirigenti scolastici dove definiva la carriera alias “un atto illegale” e invitava i presidi a non registrare gli studenti con un nome diverso da quello dell’anagrafe. Secondo Macconi “la diffusione delle carriere alias nelle scuole desta giusta preoccupazione nelle famiglie” e “attesta l'innaturale ideologia volta alla fluidità di genere”.

Dove è legale la carriera alias

A settembre 2023, sono 260 le scuole italiane che risultano aver attivato la carriera alias. A Milano sono 32: tra queste ci sono il Liceo Brera, l’Istituto Paolo Frisi, l’Educandato Emanuela Setti Carraro, il Liceo Volta, l’Isp Bonaventura Cavalieri, il Liceo Caravaggio, il Liceo Virgilio, l’Iis Verri, l’Iis Agnesi, l’Iis Besta, il Liceo Rebora a Rho, l'Iis Quasimodo a Magenta, l'Ic Montessori a Bollate. A queste si aggiungono le università milanesi della Statale e della Bicocca, il Politecnico, nonché l’Università dell’Insubria a Bergamo, Brescia e Pavia.

Arono, che studia allo Iulm di Milano, ha raccontato di avere avuto in passato “un periodo senza carriera alias ed è stato bruttissimo. Dovevo andare al termine di ogni lezione a spiegare all'insegnante la mia situazione. Con i professori sono stata fortunata ma non sai mai chi potresti trovare davanti”.