SIMONA BALLATORE
Cronaca

Studenti universitari contro la Regione: “No al taglio dei fondi per le borse di studio”

I rappresentanti di tutte le università della Lombardia scrivono al Pirellone: “La legge di bilancio compromette il diritto allo studio”

Una manifestazione degli studenti dell'università di Pavia per il diritto alla studio

Milano – I rappresentanti degli studenti di tutti gli atenei della Lombardia hanno inviato una lettera al Consiglio regionale, per esprimere la grande preoccupazione sulla bozza di legge di bilancio regionale contenente un taglio del 20% sul diritto allo studio rispetto all’anno scorso.

"Già negli anni precedenti – dicono gli studenti – i fondi per il diritto allo studio si erano rivelati insufficienti nel ricoprire le richieste di borse di studio regionali. Con la tendenza negli ultimi anni di progressivo aumento delle richieste e il recente aumento dell’importo per l’adeguamento all’inflazione, la situazione che si prospetta è estremamente critica.

La lettera

"Signor Presidente, signori assessori e consiglieri, le liste di rappresentanza scriventi esprimono grande preoccupazione per quanto riguarda le previsioni di finanziamento da parte della Regione Lombardia al Diritto allo studio universitario per i prossimi anni, previsioni contenute nella proposta di disegno di legge n. 35 “Bilancio di previsione 2024 – 2026”, attualmente al vaglio delle Commissioni del Consiglio Regionale.

In particolare il riferimento è al taglio alle spese correnti del programma “Istruzione universitaria”, che concernono il trasferimento alle università e agli altri enti di istruzione superiore lombardi delle risorse necessarie a garantire i servizi del diritto allo studio, principalmente l’erogazione di borse di studio.

In merito a tali risorse, nell’anno 2022 la Regione ha trasferito agli enti circa 92 milioni di euro (come registrato dal rendiconto generale, LR 7 agosto 2023, n. 1), mentre nel 2023 l’ammontare viene stimato in circa 93,5 milioni di euro, come si evince dal disegno di legge in oggetto.

Tuttavia per l’anno 2024 viene prevista nello stesso disegno di legge una forte riduzione della spesa, ridotta a 81,8 milioni di euro, quasi 12 milioni in meno rispetto all’anno in corso. Dalla relazione di bilancio del disegno di legge in oggetto si evince che nel prossimo triennio le risorse specifiche destinate alle borse di studio saranno 118 milioni di euro.

Già negli anni precedenti è stato riscontrato quanto il finanziamento regionale non fosse sufficiente a garantire agli studenti e alle studentesse che ne avrebbero diritto di percepire una borsa di studio e/o servizi adeguati per permettersi di sostenere la propria carriera di studio in Lombardia.

La riduzione di risorse prevista quindi dal disegno di legge rischia di compromettere seriamente la possibilità per centinaia di studenti e studentesse di accedere agli studi universitari. L’aumento dell’inflazione che sta attraversando il nostro Paese e la prolungata condizione di difficoltà economica che affrontano le famiglie meno abbienti, correlata al taglio delle risorse destinate alle borse DSU rischia, dunque, di aumentare in modo esponenziale il numero degli idonei non beneficiari.

L’Italia è il secondo paese in Europa per percentuale di Neet e penultima per numero di laureati. L’Italia è un paese dove un giovane, anche formato, non può permettersi un mutuo e un lavoro stabile. L’Italia spende per l’istruzione il 4,1% del Pil, una percentuale inferiore alla media Ue. Il disinvestimento economico sull’Università rischia di diminuire ulteriormente il numero di persone laureate nel nostro Paese.

Come liste che rappresentano tutti gli studenti e le studentesse della Regione, crediamo che sia compito delle istituzioni pubbliche trovare in qualsiasi modo – e a breve – una soluzione per coprire questa riduzione che graverebbe pesantemente sul più fondamentale dei diritti di studentesse e studenti universitari.

Crediamo infatti che questa azione potrebbe ledere il principio espresso dall’art. 34 della Costituzione, per cui le studentesse e gli studenti “privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi", e questo è da garantire grazie anche alle Borse di Studio: un taglio simile, anche dal punto di vista previsionale per i prossimi anni accademici, metterebbe a serio rischio il diritto allo studio di queste studentesse e studenti.

Chiediamo, per questo, che il Presidente, gli assessorati competenti, la Giunta, ed il Consiglio regionale lavorino al fine di incrementare e non di ridurre le risorse destinate al diritto allo studio universitario. Ci rendiamo pertanto disponibili a collaborare e chiediamo con urgenza un incontro tra la Giunta e una delegazione di rappresentanti delle principali liste lombarde.