SIMONA BALLATORE
Cronaca

I 181 studenti nel limbo al Virgilio: esuberi nei cinque indirizzi

Il caso del liceo più grande della città, per la prima volta sold-out in tutti i corsi L’emergenza scientifico continua. Il classico Tito Livio ha 35 esclusi e cerca aule

Le lezioni nella succursale del Virgilio

Trovate questo articolo all'interno della newsletter "Buongiorno Milano". Ogni giorno alle ore 7, dal lunedì al venerdì, gli iscritti alla community del «Giorno» riceveranno una newsletter dedicata alla città di Milano. Per la prima volta i lettori potranno scegliere un prodotto completo, che offre un’informazione dettagliata, arricchita da tanti contenuti personalizzati: oltre alle notizie locali, una guida sempre aggiornata per vivere in maniera nuova la propria città, consigli di lettura e molto altro. www.ilgiorno.it/buongiornomilano

Milano, 4 febbraio 2021 - Esuberi su tutta la linea – per la prima volta – al liceo Virgilio, il più grande di Milano. Che ieri ha dovuto ricorrere al sorteggio e che adesso si trova a dover smistare ben 181 ragazzi che avevano scelto uno dei suoi cinque indirizzi. "E non è certo facile – scuote la testa il preside, Roberto Garroni – quest’anno ho dovuto sorteggiare anche al classico, dove non solo non era mai successo ma faticavamo a creare una prima. Abbiamo cercato spazi ovunque, avremo 79 classi a settembre. Non posso far di più".

L’aula magna di via Pisacane è stata divisa in due per riuscire a ospitare la sedicesima prima. Così - oltre al tavolo aperto con Città Metropolitana - partono le chiamate fra i presidi e alle famiglie.  !Evitiamo che le domande vengano smistate automaticamente – spiega il dirigente scolastico – anche perché spesso le scuole che erano state indicate come seconda e terza scelta sono già piene. Sarebbe un’inutile perdita di tempo, facciamo un lavoro certosino per trovare una soluzione». Se gli esuberi sono importanti anche al linguistico - ben 54 - qui la strada è in discesa. «Tante nuove scuole hanno attivato questo indirizzo e le alternative anche a Milano città si trovano, fra Marelli, Pasolini e Verri, per esempio!. Tre “soli“ studenti restano per ora senza banco al classico, "e non era mai successo", ribadisce il preside. Il greco però quest’anno ha attirato meno studenti nel Milanese e quindi un’alternativa si trova pure al Carducci, che per rispondere al boom degli anni scorsi aveva aperto una succursale ad hoc in via Demostene. Sono 38 i ragazzi e le ragazze ora a caccia di un’alternativa per le Scienze umane. Ma anche in questo caso il problema potrebbe rientrare, la possibilità di scelta c’è. Le vere emergenze restano due: liceo scientifico e “Les“, ovvero liceo economico sociale.  Nel primo caso i licei milanesi sono ormai saturi: sono centinaia gli esuberi e anche le scuole che su Milano città il 25 gennaio avevano posto - come il Donatelli - hanno già chiuso o stanno per chiudere le iscrizioni. «Aritmeticamente i numeri, se ragioniamo come Città metropolitana, ci sono: abbiamo “tot“ posti per “tot“ esuberi anche se siamo al limite – fa i conti Garroni –. Trovare studenti che dalla provincia sono disposti a trasferirsi nei licei della città sarebbe semplice, convincere le famiglie del centro ad andare in provincia è complicatissimo».  Ultimi giorni di manovra: l’11 febbraio si metterà un punto sulla vicenda. «L’ipotesi delle succursali, non nel nostro caso perché abbiamo già 1.860 studenti e due sedi, forse sarebbe percorribile – continua il preside del Virgilio – ma si apre il tema dell’edilizia scolastica e della ricerca di aule e serve la volontà politica oltre a quella dei presidi di accollarsi succursali».  Nonostante il leggero calo dei classici, resta il caso Tito Livio: 34 gli studenti ancora da smistare. "Stiamo chiamando affranti quanti non possiamo accogliere quest’anno, è dura dover spiegare a chi ci aveva scelto che non abbiamo più posto – confessa il preside Giorgio Galanti –. Abbiamo formato sette classi, ma dobbiamo trovare ancora due spazi perché non riusciamo più ad avere a disposizione due aule del Bazzi, qui accanto". Si ragiona su palestre da dividere, si cercano alternative per far quadrare i conti. "Per due anni dobbiamo stringere i denti – continua Galanti – abbiamo 12 terze. Il numero giusto, calato sul Tito Livio, è di 7 sezioni per anno". All’indirizzo coreutico si spera invece di riuscire attivare due prime: «Abbiamo 40 iscritti – spiega Galanti –. Non voglio pensare che ci venga negata la seconda sezione. Dove andrebbero altrimenti? A Milano è l’unico coreutico e molti arrivano anche in corso d’anno».