MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Studenti, solo il 7% va a scuola in bici e la maggioranza preferisce i mezzi pubblici perché “meno pericolosi”

Sondaggio tra i ragazzi delle superiori di Milano: per il 47,2% c’è un problema di sicurezza negli spostamenti

A Milano poco più di 7 studenti su 100 usano la bici per andare a scuola

A Milano poco più di 7 studenti su 100 usano la bici per andare a scuola

Milano, 2 dicembre 2024 –  Gli studenti delle scuole superiori e il modo di spostarsi a Milano. Da casa al banco, ma non solo. La Consulta provinciale studentesca (Cps) ha condotto il sondaggio “Muoversi a Milano. La mobilità vista dagli studenti delle scuole superiori“ al quale hanno risposto 4.568 studenti meneghini. Una delle domande poste è “Come ti rechi a scuola la maggior parte delle volte?”. Il 63,3% ha risposto con i trasporti pubblici, il 17,8% a piedi, il 7,6% in bicicletta, il 4,6% con un’auto privata, il 4,5% utilizzando sia l’auto sia il trasporto pubblico, l’1,5% in motorino.

Un dato colpisce: solo il 7,6% degli studenti utilizzano la bicicletta per recarsi nei loro istituti superiori. Certo, i motivi possono essere molteplici: la distanza da percorrere, la preferenza per i mezzi pubblici ritenuti più veloci, la paura di muoversi in bici in mezzo a camion e auto durante le ore di punta del traffico milanese. Sul quest’ultimo aspetto, cioè sul grado di sicurezza dei percorsi ciclabili nel capoluogo lombardo, il sondaggio, non a caso, contiene altre domande di approfondimento. Una è rivolta agli studenti che usano auto, moto o motorini per gli spostamenti scolastici. Al quesito “andresti a scuola in bicicletta se fosse più sicuro?“, il 51,5% risponde di “no”, che non rinuncerebbe al mezzo a motore a quattro o a due ruote. Il 31,5%, invece, risponde “sì” e il 16,9% “a volte”. La stessa domanda è stata rivolta anche agli studenti che utilizzano i mezzi pubblici per gli spostamenti scolastici. Il 38% ha risposto che non scambierebbe metrò, tram o bus con la bici, il 35% che lo farebbe e il 27% che lo farebbe ma solo a volte. Complessivamente, dunque, l’uso della bici per andare a scuola non sfonda. Anzi, emerge una certa preoccupazione per l’insicurezza che si avverte quando si è in bicicletta in mezzo al traffico.

Un’altra domanda interessante recita: “Ti senti al sicuro durante i tuoi spostamenti scolastici?”. La risposta “sì, sempre” raggiunge quota 52,8%. La maggioranza, sì, ma non larghissima. Il 40,7% risponde che “qualche volta” non si sente sicuro e il 6,5% che “spesso” non si sente sicuro durante gli spostamenti scolastici. Sommando gli studenti che hanno risposto “qualche volta no” e “spesso no” si arriva al 47,2%. Una percentuale non proprio incoraggiante nella percezione degli studenti sulla sicurezza del capoluogo lombardo, tema spesso al centro delle cronache per i fatti legati alla cronaca nera.

Tra le proposte della Consulta provinciale studentesca per una mobilità più sostenibile, ci sono quelle di realizzare nuove corsie riservate per velocizzare i trasporti pubblici e quattro piste ciclabili circolari complete per rendere più sicuri gli spostamenti in bicicletta. “Riteniamo di avere il diritto e il dovere di chiedere una città a zero emissioni il prima possibile, e crediamo di poter contribuire con le nostre proposte alla transizione verso una mobilità più rapida, più sostenibile, più sicura e più inclusiva”, conclude il documento della Cps, firmato dal coordinatore della Commissione Ambiente e Mobilità sostenibile Emilio Pellizzari.

L’assessora alla Mobilità Arianna Censi commenta così i risultati del sondaggio e le proposte ad esso collegate: “Gli studenti sono i più virtuosi, visto che oltre il 60% a Milano va a scuola con il trasporto pubblico e un altro 30% si sposta a piedi o in bici. Concordo con molte loro proposte e apprezzo la visione della mobilità come strumento per migliorare la vita e la salute delle persone”. La vicesindaco Anna Scavuzzo, dopo l’incontro con i giovani della Cps, afferma che “è necessario proseguire, anche pensando a nuove forme e momenti di confronto proprio con gli adolescenti”.